Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      storia dei comuni italiani.
      li mandava mossa dall' utile, salvo che Venezia v' era anche spinta dalla provvida brama di ovviare ad un pericolo, che comunque lontano, poteva riescirlc fatale. I Turchi, muovendo dall'Asia, davano la caccia ai Greci ed ai Saraceni, ed avevano occupati i luoghi nei quali i Veneti conducevano i loro traffichi, ed ove si fossero resi signori di tutto Levante, la loro barbarie avrebbe distrutto il commercio veneto. E forse anche, lasciato loro libero il corso delle conquiste, di certo avrebbero, come già avevano fatto i Saraceni, infestato l'Adriatico, e minacciata la libertà e la esistenza della nascente repubblica. I Veneziani quindi allestirono una flotta di duecento navi — se gli storici paesani non esagerano — sulle quali im-barcaronsi numerose turbe di crociati, cui tornava troppo lunga e travagliosa la via di terra. Vitale Michiel, figlio del doge, ne aveva il comando ; ma innanzi di toccare le rive di Terrasanta, la flotta veneta s'incontrò presso Rodi con la pisana ; lo zelo della causa del Signore fu vinto dal veleno della rivalità ; sfidaronsi, e ne seguì sanguinosissimo combattimento: primo scoppio della lunga ed inestinguibile gelosia di que' due celebri stati. I veneti seguitarono il viaggio ed espugnarono Smirne mentre lo esercito di terra s'insignoriva di Joppe. I Pisani rifecero più numeroso il naviglio dandone lo impero a Daimberto loro arcivescovo, e congiuntisi con le ventotto galere che Genova vi aveva mandate, svernarono a Laodicea, e nella primavera del 1101 insieme con gli altri crociati posero l'assedio intorno a Cesarea. E dopo un assalto nel quale i guerrieri fecero miracoli di valore e di entusiasmo, i Musulmani cessero, e la città venne saccheggiata. Cinta la fronte di sì gloriosi allori, i militi di Cristo trasportati sulle patrie flotte fecero ritorno alle terre natie.
      Mentre da queste imprese i settentrionali non raccoglievano nulla, qualvolta non ci avessero rimesso la vita e le sostanze, le tre città marittime dell'Italia, oltre il prezzo ricavato dall' imbarco de' crociati, e le mercanzie che trasportavano in Occidente acquistarono privilegi che in futuro tornarono loro di utile grandissimo. I Veneziani in ricompensa de' servigi resi alle armi cristiane, ottennero dal re di Gerusalemme un decreto che concedeva loro in tutte le città del regno un quar-


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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