Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
      e tempestoso anche le acque del Tevere: gli fu forza di prender terra. Ma i Tedeschi lo avevano inseguito, e andavano perlustrando le rive del fiume; e non avrebbe forse potuto campare dalle mani loro, se Ugo cardinale d' Alatri recandoselo coraggiosamente sopra le spalle, non lo avesse col favore della notte portato incolume al castello d'Ardea, e se i cortigiani, che furono a Porto sopraggiunti dai Tedeschi, non avessero giurato che il papa era fuggito. Scansato quel presentissimo pericolo, Gelasio fu ricondotto su la nave, ed affrontando i rischj del mare che non si era pienamente abbonacciato, pervenne a Tcrraeina, e di là andò a Gaeta sua patria, dove corsero ad onorarlo vescovi e prelati in gran numero. Vi giunsero poco di poi anche ambasciatori di Enrico, pregandolo di ritornare a Roma, perocché lo imperatore intendeva onorare di sua presenza quella solenne cerimonia : ed ove ricusasse, lo atterrissero con le minacce. Gelasio non volle ritornare, ma non fece mostra di intenzioni ostili; ehè anzi accettando le proposte che Enrico gli faceva onde venire a concordia, indicò o Cremona o Milano, città libere e devote alla chiesa, come luogo del convegno. Frattanto si fece solennemente consacrare, e da Guglielmo di Puglia, Roberto di Capua e Riccardo di Gaeta, che vi si trovavano presenti, ricevè l'atto d'omaggio come sovrano temporale degli stati loro.
      XXXII. Enrico avendo perduta, ogni speranza di pacificarsi col pontefice, innanzi di ritornare in Germania dove gì' interni sconvolgimenti richiedevano la sua presenza. pensò d'arruffare le cose d'Italia, in guisa che se non potesse per allora ricavarne vantaggio, gli rimanesse tempo a coglierlo in futuro. E però fermo nel pensiero di creare mi nuovo impaccio al pontefice, trasse alla sua parte quanti nobili si lasciarono sedurre, e fece eleggere papa Burdino di Braga quarantaquattro giorni dopo la elezione di Gelasio. Perchè il fatto seguisse senza tumulti, lo scaltro principe adoperò arti ed astuzie infinite; a calmare le coscienze perplesse si servì dell' opera d'Irnerio da Bologna, famosissimo uomo per avere primo di tutti istituita una scuola di Diritto Romano, scuola che fu l'inizio della celeberrima università bolognese. Il quale Irnerio di consenso con altri giurisperiti dimostrò ad evidenza che la con-


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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