Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
      chetarlo; e rimessa la discussione al dì susseguente, dopo di avere rivolta una connnoventissima preghiera a san Pietro, a san Paolo, alla beata Madre di Dio, col sembiante infiammato di santissima collera e con voce tonante pronunziò l'anatema contro Enrico, dichiarandolo decaduto dal trono, e sciogliendo tutti i suoi sudditi dal giuramento di fedeltà a lui prestato. 1 E dopo di avere scomunicati i principali consiglieri del principe, comandò ai prelati del conciliabolo di Vormazia di comparire innanzi al tribunale della sedia apostolica. I vescovi italiani, salvo quelli di Venezia e d'Aquileja soltanto, furono tutti scomunicati e sospesi.
      Enrico saputa la nuova, ne rimase sbigottito. Gli si accrebbe lo sgomento come vide che de' suoi partigiani parecchi vacillavano nella fede giuratagli; molti altri, massime i vescovi, imploravano misericordia dal papa. In breve tempo un generale commovimento si manifestò in tutta la Germania; gli oppressi popoli della Sassonia e della Turingia cominciavano a riaversi dalla paura; i capi della insurrezione, oppressa ma non spenta, si ravvicinavano, raccoglievano le proprie forze ed apparecchiavansi ad insorgere di nuovo con migliori auspicj; il nembo, che pendeva sul capo ad Enrico, era oltremodo minaccioso. Il traviato principe tremava di spavento, come colui che non vedeva via di salvazione dopo che i grandi dello impero gli dettero tempo un anno, dentro il quale o trovasse modo di ritornare al grembo della chiesa, o si tenesse come deposto dal trono. Indarno tentò di placare lo sdegno del pontefice e riacquistare la stima de'sudditi cacciando via dalla corte gli scomunicati ei simoniaci, e ritirandosi a vivere chetamente nella città di Spira. E sapendo che Gregorio s'era mosso alla volta d'Augusta, dove in una dieta intimata per il dì secondo di febbrajo dell 07 7, intendeva decidere la gran lite, divisò di andargli incontro, e in Italia, meglio che in Germania, secolui riconciliarsi.
      XVI. In queir anno il verno era insopportabilmente crudo. s II misero re vedendo appressarsi il termine assegnatogli da coloro che volevano trovarlo in fallo per istrappargli la
      1 Vedi 1'allocuzione e la sentenza presso Labbe, Conc., T. X.
      « Uno do' più atroci verni che mai siano stali. • Muratori.


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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