Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
      di siffatti decreti, pervenuta in Alemagna, vi destò rumori non meno forti ed universali di quelli che aveva fatti scoppiare in Lombardia; dacché qualora fosse stata possibile la immediata esecuzione di quegli ordinamenti, migliaja di sacerdoti si sarebbero trovati fra le strette, o di essere snaturati alle proprie famiglie, o contumaci al volere del capo supremo della chiesa. E però quanti in principio erano più inchinevoli alla corte di Roma—perché, aborrenti dalle turpitudini de' confratelli, speravano che il colpo dovesse piombare sui rei e rispiarmare gì' innocenti—come videro universale lo scempio, ingrossarono le turbo di coloro che aderivano allo impero. Avversi alle nuove pretese del sacerdozio, andavano alto ripetendo le parole bibliche: Tu abbandonerai il padre e la madre per istare unito alla tua sposa — e il consiglio del grandissimo degli Apostoli : Colui che non può vivere nella continenza prenda moglie, poiché vai meglio ammogliarsi che bruciare. — Lo scompiglio era universale e tremendo, la impresa pareva ineseguibile. Ma Gregorio non era uomo da impaurirsi al mugghio della procella, godeva bensì di affrontarla, poiché forse pensava la virtù non combattuta trovare la fama o taciturna o fioca di voce.
      Perchè i nuovi decreti venissero accolti dallo imperatore e mandati sollecitamente ad esecuzione, Gregorio inviò in Germania la imperatrice Agnese, la quale dopo che le furono tolte dì mano le redini del governo, era sempre rimasta in Roma, obbediente al pontefice. L'accompagnavano nella solenne missione i vescovi d' Ostia, di Palestina, di Como, di Coirà; i quali, ricevuti onorevolmente da Enrico, lo pregarono cacciasse via dalla corte gli scomunicati da Papa Alessandro, e convocasse un concilio perchè venissero deposti i simoniaci. Enrico consentì l'uno, negò l'altro; ed accomiatò i legati regalandoli largamente e promettendo che avrebbe fatto ogni sforzo per compiacere alle giuste domande del pontefice. E questi gli scrisse affettuosissime lettere,1 dove si studiava di rincalorire la immaginazione di Enrico, ragionandogli d'una impresa che doveva tornare gradita all' animo di lui, eh' era valoroso e cavalleresco. Ricevagli in sua mente
      1 Epitt , lib. II, 30.


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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