Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
      e pugnare fino all'ultimo sangue. La guerra alla incontinenza ed alla simonia, già da gran tempo incominciata, seguitava ingrossandosi invece di cessare ; quella contro le investiture feudali, condotta da Ildebrando con la tiara sul capo, face-vasi più aperta e solenne. E se ne' venti anni eli' egli aveva governata la corte di Roma, lo vediamo fare più uso della rete che del ferro, voglio dire più dell'accortezza che della violenza, fatto poi papa, ci rende immagine di un guerriero che cinto dal suo esercito, altro non agogni che la strage e
      10 sterminio.... de' vizj.
      Innanzi di cominciare la pugna volse lo sguardo attorno all' Europa a fine di misurare la propria possanza e in un tempo quella dell'inimico. In Francia regnava Filippo I, giovine d'anni, valoroso in armi, audace nelle voglie, fermo nel satisfarle; era circondato da potentissimi baroni i quali, comecché spesso in lotta fra loro, erano validi sostegni del trono, non meno di quel che lo fosse il clero, che per essere feudale anch' esso più che altrove, mostravasi più obbediente al proprio sovrano che alla corte romana. La penisola spa-gnuola era partita fra i principi saraceni e i cristiani, che non cessando mai d'osteggiarsi vicendevolmente, erano concordi ad avversare il dominio che il papa voleva esercitare negli stati loro.1 Tra Roma e i principi normanni, nuovi conquistatori dell' Inghilterra , era concordia apparente, grazie alla postura di quel nuovo reame, non che all'indole ferma ed eroica di Guglielmo il conquistatore.2
      1 Gregorio VII scrivendo ai grandi di Spagna, affermava : u Non lafere vos credimus regnum Hispaniae ab antiquo proprii juris Sancti l'etri fuisse, et adirne (licct diu a paganis sit occupatimi) lege tamen justiliffi non evacuata, nulli mortalinm , sed soli apostolica; sedi ex lequo pertinere. »
      3 In Inghilterra esisteva ts consuetudine di pagare ciò che allora dice-vasi denaro di San Pietro. Gregorio VII, avendo spedito un suo nunzio a Guglielmo per chiedere il tributo ed insieme il giuramento d' obbedienza alla sedia apostolica, ne ebbe la seguente risposta in una lettera del principe. • Uberto tuo legato esortavami a pensare tanto alla fedeltà eh* io debbo a te e ai tuoi successori, quanto al danaro che i mici predecessori hanno avuto costume di pagare alla chiesa romana ; consento questo, ricuso quella, lo non ho voluto giurare fedeltà, e non lo voglio, perchè non Ilo mai promesso di farlo, e non veggo che i miei anteeessori lo abbiano futto verso i tuoi. i< Baron. ad ann. 1079, Tliommasin. De Veleris et Nova! Eccl. Discipl. part. Ili, lib. I, c. 52. E il papa zitto alla imperiosa risposta ; ma richiamando frettolosamente
      11 legato, gli scriveva : a Tu sai che noi facciamo poco conto del danaro senza


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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