Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      LIBRO SECONDO, r, 143
      spegnerlo: poiché è voto perpetuo di principe desiderare che i suoi nemici abbiano una testa sola che possa ad un sol colpo cadere a terra.
      Tra tanto sangue che per tanti anni erasi sparso senza speranza di pubblica quiete, le franchigie municipali vantaggiavano, imperocché e'sembra che il seme della libertà non debba mai fecondarsi e germogliare se non è sparso in terreno abbeverato di sangue. Libera dell' autorità degli arcivescovi che per qualche secolo avevano retta la popolazione, la città di Milano fece un nuovo saggio del modo di governarsi da sé: lo esempio si diffuse per le altre città principali; e lo elemento popolare veniva sempre più ingrossandosi in guisa che qualvolta alcun futuro arcivescovo d'animo forte e di sottilissima astuzia volle risuscitare le vecchie usurpazioni, fece mala pruova, e gli fu forza rannicchiarsi, per quanto que' torbidi tempi lo consentivano, dentro i confini del proprio ufficio. Dalla lotta tra il potere ecclesiastico e il feudale, dal conflitto di tante ambizioni come manifestazioni della doppia tirannide, la idea del comune, che era già nata, acquistava forme più distinte, e vita quasi indipendente.
      Vili. Mentre così procedevano le cose in Italia, quelle di Germania arruffavansi anch' esse in modo da vantaggiare gli interessi di Roma. I principi e i vescovi tedeschi querela-vansi e tumultuavano perchè il giovine re rimaneva sotto il tirannico dominio di Adalberto, arcivescovo di Brema, uomo d'indole orgogliosa e dispotica. Congiurarono, ragunaronsi in Triburia ed intimarono ad Enrico cacciasse via Adalberto, o deponesse la corona. Lo cinsero di guardie, espulsero l'arcivescovo bremese; e il principe tornò sotto la tutela di Annone, che quantunque fosse uomo santo, usurpò beneflcii, esaltò ed arricchì i propri parenti, e gridando contro le investiture, spinse Enrico ad investire dello arcivescovato di Treveri un Conone o Corrado suo congiunto: fatto poco politico che gli tolse riputazione presso i zelanti del clero e del popolo. Questa («lezione fu considerata come contraria ai sacri canoni sì che Teodorico, protettore della chiesa di Treveri, assalì il nuovo pastore, lo imprigionò, e dopo qualche mese lo fece precipitare giù da un' alta montagna. Non pare che i costumi d'En-


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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