Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
      del vescovo si fu recato a Firenze per visitare il tigliuolo, avendogli astutamente chiesto quanti danari avesse spesi per comperargli il vescovato, ne ebbe risposta averne pagato non so qual somma ad Enrico IV. Sparsa la cosa fra il popolo, ai monaci Vallombrosani fu agevole incitarlo contro il pastore; que' mansueti solitarii si mostrarono cotanto ostinati e turbolenti da provocare le minaccio di Goffredo, nonché un'acerbissima lettera di Piero Damiano; il quale, poscia spedito dal papa sul luogo della discordia a fine di sedarla, vide riescir vano ogni suo sforzo. Nò miglior prova vi fece lo stesso papa allorché, recandosi alla sua antica diocesi di Lucca, passò per Firenze.
      Già eransi formate due grosse fazioni. Quella avversa al vescovo era la più formidabile; la guerra civile accennava di farsi ingente e sterminatrice; entrambe determinarono di starsi alia sentenza del santo fondatore di Vallombrosa. Costui, dopo essersi invano sforzato d'indurre il vescovo a confessare ciò eh'egli ostinatamente negava, proposo di esperimcntare il vero per mezzo d'un giudizio dt Dio, al che l'anno precedente non aveva voluto assentire papa Alessandro. Si alzarono due cataste di legna, vi si appiccò il fuoco, e un monaco di nome Giovanni a piedi nudi passò illeso fra mezzo alle flamine. 1 II vescovo rimase vinto; i monaci e il popolo trionfarono, e. in una lettera2 piena d'iperboli trasmisero al pontefice il racconto del fatto. Al monaco rimase il soprannome d'igneo, e fu poscia conceduta la dignità cardinalizia col vescovato d'Albano.
      Poco tempo innanzi che i tumulti di Firenze avessero il fine già riferito, Erlembaldo, nuovamente andato a Roma a prendere altri ammonimenti da Ildebrando, era ritornato a Milano recando seco la scomunica contro l'arcivescovo Guido. Questi osò pubblicamente accusare il papa come istigatore delle guerre civili in Lombardia; Erlembaldo ed Arialdo colsero il destro e corsero alle armi; il tempio del signore divenne campo di stragi; la vittoria rimase ai nemici di Guido,
      1 « Senza clie neppur restasse bruciato uu pelo del suo corpo. » Muratori, all'an. I0G7.
      2 È riportata dal Baronio.


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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