Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
      trionfava allorché arrivò Goffredo con le sue legioni, si congiunse eo'Normanni già sgominati e con la parte de'Romani sostenitori di Alessandro; e Cadaloo a stento potè salvarsi pagando una grossa somma di danaro a Goffredo che gli consentì la fuga. Ridottosi in Parma, non depose la speranza di ritogliere la tiara dalle mani d'Alessandro. I prelati e i nobili lombardi lo incitavano; e provvedendolo d'armi e di danari lo spinsero verso Roma. Nel 1063 egli ricomparve innanzi alle porte della città Leonina, le quali gli furono aperte dagli avversari del rivale. Ma il suo trionfo appena durò un giorno, imperocché il popolo, saputo che l'usurpatore era nella basilica vaticana, irruppe furibondo, e sgominò le milizie di lui, che di certo sarebbe morto se non fosse stato salvato da Cencio figliuolo del prefetto di Roma, il quale lo accolse in Castello sant' Angiolo, dove rimase assediato due anni. In quel-l'anno medesimo Alessandro tenne un concilio, che riconfermò i decreti di Leone IX e di Niccolò II contro la simonia e il concubinato, come chiamavano allora il matrimonio de' preti.
      VI. Fra tanto e'pare che Goffredo di Toscana, il quale dominava in corte di Roma per avere salvato il trono di Alessandro, non ismettesse il disegno da lui concepito nel breve pontificato del suo fratello, quello, cioè, di conseguire, se non il trono germanico, almeno la corona d'Italia. A ciò fare gli erano d'ostacolo coloro che governavano a nome di Enrico IV ; gli erano d'inciampo i Normanni sempre crescenti in potenza; gli era d'intoppo grandissimo, ma occulto e quindi più duro a vincersi, Ildebrando, o la corte Romana che aspirava alla sovranità diretta dello italico paese. Era quindi costretto a tergiversare, onde è che dagli scrittori contemporanei ci viene rappresentato ora ostile ad Enrico, ora, a nome dello impero, in lotta co' Normanni, ora occulto protettore di Cadaloo. Il giovine re rimaneva sotto la tutela della madre; ma costei erasi ciecamente sottoposta ai consigli del vescovo d'Augusta; i grandi dello impero e gli altri vescovi male pativano costui che imperava assoluto. Lo accusavano d'illecito commercio con la imperatrice vedova, di corrompere l'indole del giovine principe che, non ostante la sua tenera età, non


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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