Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      CiSTORIA DEI COMUNI ITALIANI.
      bono supporre seguite nella Italia romana o imperiale, voglio (lire in Roma, in Romagna, e nelle contrade meridionali della penisola e nella vicina Sicilia. Ci sia concesso darne un brevissimo cenno, imperciocché nel corso della nostra storia ci converrà di parlarne indirettamente, vale a dire in quanto i governi di colà vanno connessi col reggimento democratico che ebbe inizio nelle terre lombarde ed ampio svolgimento nelle toscane.
      Poiché con Carlo Magno sparì 1' unità e la forza dell'impero occidentale, i Saraceni che avevano già indietreggiato innanzi alle sue belligere falangi, presero animo. Mentre i confini degli stati imperiali erano aggrediti e sturbati dai Normanni, ferocissima gente scandinava, e dagli Ungheri, gli Arabi infestavano tutti i lidi del mediterraneo, corseggiavano i mari, e per le ampie foci de' fiumi spingevansi fin dentro le provincie, incendiando, uccidendo, predando. Ricacciati dai luoghi, dove facevano segno di fermarsi, vi ritornavano più feroci. Ma la conquista di maggior momento ch'essi fecero e tennero per dugento anni circa, fu quella della Sicilia, la quale a' tempi de' Longobardi era rimasta sotto la dominazione de' Cesari Bizantini. Costoro ricavavano da quella provincia l'utile che ne avevano già ricavato gì' imperatori romani. Narrasi che cagione della conquista sara-cenica fosse la vendetta di Eufemio che governava l'isola nei primi anni del secolo nono, I Saraceni seguitarono l'impresa con indicibile ostinazione e valore, e nell' 878 a Siracusa, vastissima e principale città dell'isola, dopo non pochi mesi di eroica resistenza, fu forza piegare la fronte al giogo degli Affricani.
      Inorgogliti i nuovi conquistatori, appena reputaronsi consolidati, ricusarono obbedienza ai loro re e si resero indipendenti. Se essi quindi erano stati per innanzi formidabili all'Italia, adesso, essendo signori della Sicilia, tenevano la penisola tutta in continuo spavento. Le loro incursioni erano inoltre suscitate o agevolate da quei piccoli principi, che ve fi chiamavano come alleati onde far fronte a qualche loro avversario : le orde saraceniche erano anche ingrossate dai molti malcontenti che non avevano altra speranza o salvezza se non


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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