Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      LIBRO PRIMO.
      J 05
      Per i gravi pericoli corsi, per l'odio che sempre ardeva più fiero in cuore degli Italiani contro gli Alemanni, Ariberto tornò ai suoi in sembianza di martire, e da ciò la sua potenza ebbe maggiore incremento. E se la sua ambizione per lo innanzi aveva svegliata gelosia nell' animo del principe, la sua nuova posizione poi gli era di non poca paura. Nondimeno invece di ammansarlo, messe al bando dello impero lui e la città, intorno alla quale pose strettissimo assedio. In questo tempo Corrado promulgò la celebre costituzione de' feudi, nella quale proteggendo i minori feudatari contro i più grandi, intendeva di accrescere il numero de'suoi partigiani, non che di appagare i mottesi che per ciò s'erano primamente mossi; costituzione ideata a frenare ed abbassare la potenza de'vescovi; imperciocché riconfermando la indipendenza degli allodj, dichiarava liberi dai capitanei i valvassori, li esentava dallo avvocato vescovile, ed assoggettava gli uni ai loro pari, gli altri alla giurisdizione degli scabini del comune. Con tale statuto dunque lo scaltro principe voleva non frustrare ma ricondurre al primitivo intendimento l'opera che dicesi degli Ottoni, ma che era più propriamente quella della necessità de'tempi: perocché mentre i re italici o borgognoni e i tre sassoni avevano per sostenersi dovuto largheggiare a prò de' vescovi, la possanza di costoro, come avviene d'ogni cosa che si corrompa o snaturi, era diventata di gravissimo impaccio e pericolo al potere civile— Ariberto, a cagione d'esempio, era più potente anche del papa — le maggiori città eh' erano vere aristocrazie ecclesiastiche, accennavano di farsi tra breve tempo formidabili teocrazie: gli uomini della chiesa con dispregio anzi vitupero del proprio ufficio, sfrenavansi a tutte le dissolutezze e le violenze, cui non osavano giungere gli stessi secolari. Corrado quindi non avversando essenzialmente la intenzione degli Ottoni eh' era stata quella di accrescere le franchigie de'cittadini contro i grandi, e che non poteva altrimenti iniziarsi che con la concessione d'immunità, di esenzioni, di corpi santi, purificava queir opera, la rimetteva nella sua via, e temperando il mezzo promoveva più speditamente lo scopo. Da quell'età in poi la feudalità in Italia ebbe un vero sistema : il numero de'grossi feudatari andava sempre più scemando, mentre fuori


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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