Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      LIBRO PRIMO.
      J 05
      de' popoli, oltre d'essere sdegnato che il papa si fosse apertamente collegato con Adalberto, assalì il papa, lo pose in fuga, ragunò un concilio, lo fece deporre ed eleggere Leone Vili. Ottone, poscia eh' ebbe ligio il pontefice, mostrò di volere regnare assoluto; il suo giogo tornò grave ai nobili, ai popoli, ed in ispecie agli stessi Romani, che già lo avevano accolto con fervide dimostrazioni di gioja, e poi si posero a cospirargli contro, e riconciliaronsi col deposto pontefice, il quale fu richiamato, appena allontanatosi Ottone. Ottone ripiomba sopra Roma e vi ristabilisce la propria autorità. San Leo si arrende, Berengario e Villa sono mandati prigionieri in Germania; i suoi figli fuggono ramingando per le provincie del greco impero; ed Ottone, sterminati per sempre i suoi rivali, ritorna alle patrie contrade.
      Come Adalberto ebbe il destro di ritornare in Italia, tentò, ma senza alcun frutto, cacciare i Tedeschi oltre le Alpi; mentre in Roma scoppiavano nuovi tumulti, ad acchetare i quali non che ad afforzare sopra più solide fondamenta il potere imperiale, Ottone tornò una terza volta in Italia. Dopo di avere puniti i vescovi e i nobili, che, rotto il giuramento di fedeltà, avevano sostenuto il figlio di Berengario, Ottone apparecchia-vasi a trattare severamente i Romani, i quali per mitigare la collera dell'offeso principe, richiamarono tosto Leone Vili, da loro già espulso, e lo riposero sul trono pontificio. Ma lo imperatore, chiudendo il cuore ad ogni senso di misericordia, prese i capi del moto rivoluzionario, e senza tener conto di grado, dignità, o potenza, parecchi fece morire, ad altri cavò gli occhi, molti mandò esuli o prigioni in Germania. Ed uscito di Roma in compagnia del pontefice, e condottisi entrambi in Ravenna, ordinarono più stabilmente le relazioni tra la chiesa e lo impero per mezzo di un concordato famoso che porta la data dell' anno 967. Egli più che ogni altro sovrano conobbe di quanto sostegno fosse la sedia pontifìcia al trono imperiale dopo la nuova potenza che essa era sempre venuta acquistandosi per l'altezza in che la collocava primamente la ristaurazione dello impero occidentale. Da Ravenna andò a Verona a trovare suo figlio, e condottolo a Roma, lo fece incoronare sotto il nome di Ottone II, come quello


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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