Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
      con Adelaide, lasciò il governo delia penisola nelle mani di Corrado suo genero. Questi per opera di Manasse, imposto per arcivescovo ai Milanesi, i quali usando del diritto di eleggere il prelato se n' erano da sè scelto un altro, concluse la concordia fra l'italiano principe e il tedesco; e questi riconcesse come feudo il regno d'Italia a Berengario, che non indugiò nel modo medesimo del primo Berengario, a recarsi in Germania per fare atto d'omaggio ad Ottone in presenza de'vescovi di Milano, Padova, Ravenna, Pavia, Parma ed altri parecchi.
      XXXII. Col cupo e feroce rancore di un principe già esule e spregiato, Berengario riasceso sul trono italico, cominciò a tiranneggiare crudelmente i popoli, a devastare le contrade, ad ardere le città, a perseguitare i vescovi, a spogliare la sedia stessa di Roma. Nobili, clero, popolo e papa, non potendo più oltre patire il tiranno, implorarono lo ajuto di Ottone; il quale non volendo scostarsi dalla Germania, lacerata da guerre intestine, scrisse severamente ma con amichevoli sensi a Berengario perchè cessasse da quelle inumane violenze. Ma vedendolo ostinarsi nella tirannia, si mosse con poderosissimo esercito; la Italia lo accolse con gioia; le stesse milizie di Berengario richiesero che egli abdicasse, e perchè la moglie Villa si opponeva, lo abbandonarono; e clero e nobili gridandolo scaduto dal trono, salutavano Ottone re d'Italia. 11 tedesco andò poscia a Roma a chiedere e cingersi la corona imperiale. La famiglia di Berengario non aveva affatto perduta la speranza di trionfare delle vittoriose armi di Ottone. Berengario per aspettar tempo erasi chiuso in san Leo presso Montefeltro, Adalberto in un' isola del Lago di Garda, Guido in una di quel di Como, e Villa nell'isola di san Giulio. Ottone li assalì uno dopo l'altro. Mentre cingeva d'assedio la fortezza di san Leo, dove Berengario e la moglie, snidata dal suo primo ricovero, si difendevano ostinatamente, i Romani tiranneggiati da Giovanni XII, papa perfido, crudele e vivente sempre fra le sozzure di una schiera di concubine,1 ricorsero ad Ottone per liberameli. L'imperatore, che bramava acquistarsi lo affetto
      1 Leo, Storia d'Italia, lib. III.


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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