Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      Ci STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
      bene : tanto è vera la sentenza antica che afferma ogni cosa avere una ragione occulta nel proprio essere, che coopera alla portentosa armonia dell'universo, sebbene occhio mortale non giunga sempre a scernerla nella sua stessa sorgente. Non ostante questi e simigliami beni emersi dal seno della barbarie feudale, errano coloro che la considerano come un ordinamento civile, e ne deplorano la caduta, e forse, non so se con maggiore insania o nequizia, ne sognano il ristabilimento. Costoro' certamente guardano la feudalità a traverso del prisma della cavalleria, reso più illusorio e seducente dai portenti dell'arte, specialmente in Italia. Il reggimento feudale altro non era che una via di transizione, unica forse che in quel disordine universale potesse condurre la umanità al vivere socievole. Sarebbe difficile determinare se fossero più numerosi gli effetti tristi o i buoni che produsse ; a chi pacatamente e con occhio sagace consideri il feudalismo, apparirà che dal seno di quello non sorgeva un bene senza che accanto non vi germogliasse un male. Convalidavasi, a modo d'esempio, il sentimento della eredità, o come altri lo chiama, lo spirito di famiglia, perocché la idea di feudo non sapeva intendersi senza un possessore che lo sostenesse, lo difendesse, se lo immedesimasse, ma nel tempo stesso stabili-vasi una incommensurabile differenza tra il possidente e il non possidente ; all' uno davasi la qualità dell' esistenza, all'altro negavasi; l'uno era uomo, l'altro era cosa: i pregi della mente tornavano di nessuno o di lievissimo valore agli occhi del popolo, il quale assuefacevasi a valutare la esistenza dalla pompa e dalla ricchezza. E di certo per molti secoli in Europa lo intelletto rimase nello stato di torpore, ed a scuoterlo parve che il cielo avesse suscitato in Italia i Comuni e data loro la missione di diffondere per l'universo i veri beni dello incivilimento ; ma all' Italia toccava una sorte simile a quella della genitrice che nel partorire una prole vigorosa ci rimette la propria salute o muore ne' materni travagli. È questa una trista verità che ci verrà ampiamente dimostrata dalla splendida e lacrimevole storia che ci proponiamo di raccontare: adesso è mestieri indagare fino a che punto prevalse in Italia la feudalità innanzi che sorgessero i Comuni.


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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