Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      LIBRO PRIMO. J 05
      S'infeudarono gli uflicj pubblici, i proventi delle private professioni e delle arti ; il diritto di tener forno, di avere colombaie, alveari; i diritti di caccia, il pellagio, il culta-gio, il cottagio, il pedaggio, l'albinaggio, e simiglianti cose espresse con nonji barbarici. S'infeudò per fino il diritto di giacere con la sposa la prima notte del matrimonio : e perchè la chiesa anch' essa dovette sottoporsi alla universale costumanza, s'infeudarono i beneficj, le decime, le offerte, i diritti di stola, i cimiteri, gli altari, s'infeudò l'acqua, e perfino l'aria, che chiamavano feudo volante.1 Pare insomma che a que' tempi non potesse concepirsi la esistenza di cosa alcuna senza reputarla infeudabile.
      XXVI. A pensare come per parecchi secoli la Europa già incivilita rimanesse in preda al reggimento, o, a dir meglio, all'anarchia feudale, taluni si maravigliano in che modo la terra non fosse divenuta un immenso deserto di rovine, in che modo la umana società non si sfasciasse. Senza vagheggiare la feudalità come un grande beneficio, secondo che costumano di fare parecchi scrittori di politica romantica ovvero barbara, noi chiniamo riverenti la fronte innanzi al volere della provvidenza, la quale, comunque spesso sottragga all'occhio mortale la vera ragione delle cose, sempre le coordina arcanamente alla suprema economia dell' universo; e schivi dall'insana arroganza di sindacarla, togliamo il fatto così come è o pare; per la quale cosa ci faremo a considerare brevemente gli effetti buoni o sinistri che provennero alle moderne nazioni cristiane da quello stato di cose.
      Primissimo tra tutti cotesti effetti fu lo sviluppo più ampio e libero dell' individuo, o come lo chiamano, il sentimento della personalità ; e per bene intenderla basti osservare la vita che 1' uomo forte o feudatario menava nel proprio feudo. Tuttoché egli si reputasse vincolato da solenne giuramento al sovrano, non era parte di nessuna corporazione o consorteria civile, ma abitava nella propria terra, signore in mezzo ad una popolazione più o meno piccola , la quale non aveva nulla di comune con lui, non aveva nè anche nome proprio,
      1 Vedi Du Cange, Gloss. Alla parola feudum: egli nomina ottantotto specie di feudi, ma erano assai più numerosi.


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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Europa Du Cange Gloss