Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

Pagina (54/593)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      54 STOIUA DEI COMUNI ITALIANI.
      in cultura, guadagnò in riposo, e nello stesso tempo comunicò ai Longobardi cultura ed istruzione. Quella retrocedendo e < questi avanzando, si trovarono — a me parrebbe più esattofurono vicini a trovarsi — benché dirozzati, in uno stato simile. L'Italia lombarda si spogliò della fiacchezza, della servilità, della corruzione forzata, e contrasse vigore, lealtà, integrità, e i Lombardi, cultura, dolcezza ed ordine civile.1
      XIX. L'Italia, quasi tutta dalle Alpi fino alla Puglia dominata dai Longobardi, era nuovamente divenuta una sola nazione: se in cotesto modo di essere si fosse iniziata quell'azione politica che fece nascere i Comuni, le pagine della storia italiana sarebbero forse nette di quelle sciagure di guerre civili, che come allora straziavano il seno della nostra patria, così ora ci lacerano disperatamente il cuore. Ma l'Italia longobarda ebbe la sventura di non piacere alla chiesa romana, la quale vegliava sollecita a cogliere il destro per poterla offerire in premio a chiunque volesse prestarsi a satisfare la. nuova sete di dominio terreno che lo divorava le viscere.
      I Longobardi, come sopra avvisammo, erano diventati cattolici. Veneravano il clero, e proteggevano le torme de' monaci, che dopo il riordinamento fatto da San Benedetto erano in occidente cresciuti in grandissimo numero. La loro venerazione per i pontefici era schietta,2 dacché in que'tempi di terribili prove la chiesa romana ebbe pastori santissimi e grandi, fra i quali Gregorio Magno, inclito lume nel buio universale. Liutprando, uno de'più illustri re di quella nazione, non solo edificò chiese e monasteri, ma primo tra tutti i principi cattolici mise i preti in palazzo, eleggendo un cappellano regio, che officiasse a servizio della corte dentro la cappella palatina.3 Ma cotante predilezioni non bastavano ad appagare la chiesa, la quale, giusta la osservazione fatta più sopra, aggiudica vasi il dominio temporale almeno di Roma, di Ravenna e della Pentapoli. I Longobardi non avevano voluto ricono-
      1 Itomagnosi, 1. cit., p. II, c. 5.
      a « Papa (Ire{Torio 111 andò in Francia (a conferire con Pipino in~ torno la impresa d'Italia), e passò per le terre de'Longobardi suoi nemici, senza che lo impedissero; tanta era la riverenza che si aveva alla religione. » Machiavelli, I. cit.
      1 Paul. Diacon., I. c.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

Pagina (54/593)






Longobardi Italia Lombardi Italia Alpi Puglia Longobardi Comuni Italia Longobardi San Benedetto Gregorio Magno Roma Ravenna Pentapoli Longobardi Ire Torio Francia Pipino Italia Longobardi Liutprando