Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      STORIA 1>E1 COMUjNI ITALIANI.
      ladini, e che Tacito chiama plebe; in nobili, classe o casta privilegiata ed ereditaria, ma di nessuna superiorità politica — meno che ne' tempi di guerra — rispetto al popolo, i quali da Tacito vengono nominati principi; ed in servi.1 L' ufficio del capo non era ereditario, ma elettivo, ed in qualche modo, in tempo di guerra, era simile al dittatore de' Romani.
      Benché per conoscere ne' loro particolari le primitive rozze costituzioni politiche de' popoli germanici altra via non rimanga che quella di procedere indovinando dietro il lume incerto di parecchi cenni sconnessi, nondimeno diversi scrittori hanno adoperato cure e studii infiniti ad illustrare la storia antica di quelle genti, che ebbero tanta parte nella creazione e nello sviluppo degli elementi delle moderne costituzioni europee. Ma a cosiffatta conoscenza di particolari verremo tra poco, bastandoci per ora sapere che i Longobardi, rozzissimi in paragone de' Goti, ehe innanzi di scendere in Italia credevano nella religione di Cristo, invadendo lo Impero erano tenaci della loro costituzione nazionale, nè avevano capacità di apprezzare le istituzioni romane. E come quindi non era secondo natura che popoli ferocemente giovani abbracciassero le istituzioni di popoli vecchi e corrotti, così era contro natura che questi si adattassero repentinamente alle libere e maschie costumanze di quelli.
      Da ambe le parti adunque moveva una forza morale opposta, nessuna delle quali poteva prevalere senza la estinzione dell' altra. I Longobardi però si accomodarono, ma in modo tutto speciale e diverso da quello de' loro barbari predecessori, a vivere tra loro secondo le proprie leggi, lasciando che i Domani si governassero colle leggi romane, e stabilendo nelle scambievoli relazioni de' due popoli un diritto misto, che a seconda dell'indole de'casi ai quali mirava, teneva più del barbaro e meno del romano, o viceversa. Era un accozzamento forzato, il quale, finché seguitavano a splendere alle menti italiane gli ultimi raggi delle arti, delle istituzioni e dell' universa civiltà romana, doveva produrre uno stato violento di pubblica opinione. Ma procedendo i Longobardi in
      1 Savigoy, op. cit., tom. I, c. IV.


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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