Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      ILIBRO PRIMO. 45
      dividuo perchè venisse assunto a' gradi della ecclesiastica gerarchia. La chiesa, è vero, secondo che io diceva, collo accrescersi de'sociali sconvolgimenti partecipò alla feroce materialità de'tempi; nulladimeno in tanta materialità di esistenza essa ci appare come la mente dell'essere sociale; i popoli, gli ordini tutti de'cittadini ne erano il corpo. Come conobbe avere conseguito il dominio della parte più nobile dell' uomo, voglio dire dell'intelletto, dominio che l'era legittimamente concesso, così in premio della tutela che veniva esercitando sugi' interessi del traviato genere umano, si aggiudicò da sè il possesso del dominio temporale, e fece ogni sforzo per conseguirlo. E perchè no? Se le veniva conceduto l'impero sulla parte più nobile della creatura, perchè doveva patire tanti scrupoli ad esercitare la supremazia sulla meno nobile? Così, come avanzava nel concepito disegno, il suo movimento cangiava di natura ; e per quanto si studiasse d'immedesimare l'uno nell' altro, le vie erano così differenti, che richiedevano condizioni diverse anzi oppostissime ad essere percorse. Si vedeva difatti costretta a inibire, spinta dalia ragione religiosa, ciò che era necessario che ella facesse per ubbidire alla ragione politica. La chiesa dunque, proponendosi cotesto fine del dominio temporale, lasciava il pacifico e piano sentiero, lungo il quale era stata avviata da Cristo, e si metteva a procedere por una via seminata di spine e piena di orribilissimi pericoli.
      Per arrivare a cotesto fine estraneo alla sua istituzione aveva bisogno della forza materiale, la quale le era stata inibita dal suo divino fondatore; e ne'tempi delle persecuzioni cristiane, in virtù di questo divieto, le riesci di separare il regno spirituale dal temporale. La chiesa quindi in questo suo secondo proponimento si vide costretta ad associarsi al potere politico, e si trovò nello inevitabile dilemma di dichiararsi per i governi o per i popoli; onde ella tra gli uni che volevano opprimere e tra gli altri che volevano sottrarsi alla oppressione, sostenne una parte importantissima ne' secoli ai quali si riportano le presenti considerazioni, e assai più importante ne'tempi in cui rinacquero le libere istituzioni delle città italiane. Questo suo intromettersi nelle faccende


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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Cristo