Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      fervidissimo a vincerle, e far trionfare la fede, posero i primi dottori cristiani nella necessità di provvedere alla salvezza comune, costituendosi unanimi sotto una legge che servisse di norma non solo a credere ma ad operare. La chiesa, fino da quando era costretta a cercare rifugio nelle spelonche e nelle catacombe, teneva le sue adunanze, nelle quali mentre col godimento delle contemplazioni divine cercava un sollievo alle sciagure della persecuzione, diffiniva la propria dottrina, discuteva i punti controversi, ammoniva i fedeli che divergessero dalla pura verità della fede, condannava i proclivi ed ostinati a corromperla: la chiesa, in somma, reggevasi con tutte le forme di un governo, di un corpo sociale legalmente costituito.
      Allorquando venne riconosciuta dalla potestà politica, la chiesa si trovò sparsa in molti paesi della terra, e formante un popolo solo, vivente nel pensiero della unità religiosa simboleggiata nella divina natura del suo istitutore. La civiltà antica andava disciogliendosi; la immoralità ne aveva consunto il principio da parte degli oppressori e da quella degli oppressi. La chiesa diretta dalla santissima morale del Vangelo, riconducendo la società a' suoi principii vergini, offeriva se stessa rigeneratrice di quanti volessero seguire i suoi dettami, e fra tante miserie si offriva come la sola protettrice della intiera umana famiglia, a beneficio della quale, senza eccezione nessuna, Cristo era venuto sulla terra. L'ufficio di protettrice fu dalla chiesa esercitato con fervore e candore veramente divino.
      Appena l'impero fu sconvolto dalle irruzioni de' barbari, la chiesa, affrontando le loro ire feroci, scese in agone a tutelare l'umanità in tanto inenarrabili sciagure. I popoli essendo già infiacchiti ed impotenti a resistere a que' nembi di armati che non restavano di tempestare le italiche contrade sfidando cielo e terra, la chiesa imprese a mansuefare quelle belve con l'ispirare loro il sentimento mite della religione di Cristo; e mirabilmente accorta volse tutti i suoi sforzi a insignorirsi di questo nuovo elemento. E quasi fosse soprannaturale portento, le belve barbariche sotto il vessillo cristiano rimisero alquanto dalla loro ferocia e mostrarono indole umana.


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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