Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

Pagina (33/593)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      LIBRO PRIMO.
      31
      nersi, combatteva la sua ultima battaglia, e come quello elio era fondato sulla umana ragione, si valse di tutti gli artifici e le astuzie della scienza, e sfidò la rivale. I proseliti cristiani erano egualmente dotti di scienza, e risposero con parità d' armi. Ed era il tempo in cui l'arte de' sofisti aveva trionfato sopra tutti i metodi sani, che i filosofi greci, mentre furono infiammati dal desiderio di conoscere i misteri dell' universo, avevano trovati e se ne erano giovati con ischiettezza d' animo e gravità di proposito. I dottori cristiani, venuti in una età trista per la filosofia, costretti a valersi de' metodi filosofici in voga, adornarono la ingenua e divina semplicità della religione evangelica di tutta la pompa della scienza umana; inventarono, modificarono, mescolarono dottrine diverse, e turbarono l'onda pura della sapienza biblica. Dal primo al terzo secolo il Cristianesimo contava parecchie guerre intestino per disparità d' opinioni, nate dallo abuso e dalla fiducia ne' sus-sidii della umana filosofia. Le passioni umane cominciavano già a contaminare l'intemerata dottrina predicata da Cristo e divulgata dagli Apostoli suoi per tutto il mondo.
      Fra le altre deduzioni che i dottori traevano dalla credenza cristiana prevaleva anche questa. Ammessa come principio di fede l'unità di Dio, ammesse le operazioni divine essere di due specie, interne ed esterne, ed ammesso l'universo ovvero la creazione, procedere da una di queste esterne operazioni immediate di Dio, argomentavano: ogni ente che opera, produce la immagine di se medesimo nella sua creatura. Dio produsse l'universo: dunque l'universo è immagine di Dio: ma Iddio è uno; dunque l'universalità delle cose create tende per principio di natura alla unità ; dunque le cose per ridursi a quella perfezione che è secondo lo intendimento divino, e dalla quale la umana perversità le allontana, si debbono ricondurre all' unità; avvegnaché nell' unità sia perfezione; nella pluralità, nella moltiplicità, nella divisione sia imperfezione. Tale mirabile catena di argomenti tendeva a persuadere, fra le cose altre diverse, come il reggimento politico, che più concordi alla volontà di Dio, sia quello nel quale il capo rappresenti Dio con tutti i suoi attributi. 1 reggimenti democratici quindi, per mezzo de'quali erasi sviluppata tutta l'antica


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

Pagina (33/593)






Cristianesimo Cristo Apostoli Dio Dio Dio Iddio Dio Dio Dio