Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

Pagina (16/593)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      11 STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
      <
      chi per maggiore intelligenza de'nuovi, ed anticipare parecchie idee generali intorno agli elementi generatori della vita politica della nazione, onde comprendere l'indole vera del moderno italico incivilimento. Egli è vero che dallo stesso racconto de' fatti potrebbe apparire la ragione che li produceva, ma torna più onesto ed opportuno stabilire alcuni prin-cipii, ai quali ogni lettore mirando come a punti di mossa, a sé risparmierà la noia d'imprendere altre indagini, a me il molesto bisogno di ripetermi o di girovagare, e col pedantismo delle considerazioni politiche annebbiare il lucido corso della narrazione.
      È mio intendimento adunque in questo breve proemio accennare quale fu la condizione politica dei popoli italiani dalla decadenza della Repubblica fino allo stabilimento della Teocrazia di Gregorio VII ; quali in questo periodo nacquero e si svilupparono germi, da cui originavano gli elementi che costituirono la vita civile della Italia risorta.
      III. Quel vasto paese che a' dì nostri intendiamo col vocabolo Italia, non fu veramente una sola nazione se non quando Roma, nata da umile origine, ebbe soggiogati tutti i popoli della Penisola — eh' era partita in tanti principati indipendenti e collegantisi di quando in quando a conseguire uno scopo comune — e senza distruggere affatto le loro costituzioni speciali, ne ridusse i poteri a se medesima, e se ne fece centro, reggendoli sotto una legge comune che chiamarono il diritto italico. È esempio meraviglioso, anzi unico nella storia delle nazioni, come Roma, fino da'suoi primordii, per rendersi grande, e conseguire il primato si appigliasse ad un principio politico, dal quale non si discostò, finché, conquiso tutto il mondo conosciuto,cominciò a declinare dall'altezza alla quale, quasi per forza soprannaturale, era pervenuta. Pensando come fosse impossibile spegnere le nazioni, finche si mantenga operoso il principio che le sostiene, ed impossibile parimente estirpare in modo repentino cotesto principio, quasi canna troncata dal vento, per fare che le genti, che ad esso sono avvincolate, ne abbraccino tino diverso, Roma ai popoli conquistali lasciava il patrio reggimento, non richiedendo altro se non che fosse modificato e concordasse con


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

Pagina (16/593)






Repubblica Teocrazia Gregorio VII Italia Italia Roma Penisola Roma Roma