Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      STORIA 1>E1 COMUjNI ITALIANI.
      umani si trasformano;, si mischiano, si arruffano in tale matassa, che né anche la mente di Tacito o di Machiavelli varrebbe a dipanarla e cavarne costrutto.
      Nato da anni non molti ed oggimai divulgato per le contrade più civili di Europa un nuovo frenetico affetto per le cose de'tempi barbari, e'pare che la conquista nordica non si tenesse compiuta, se alla schiavitù politica, che impose all'Italia, non avesse aggiunta la schiavitù intellettuale. Il fanatismo per le storie di quelle genti oramai travarca ogni confine; e nel difetto di documenti e di vere cagioni di meraviglia, gli ammiratori si abbandonano colla infiammata fantasia allo speciosissimo delirio di dipingere il deforme con un lusso di colorito che ti seduce. Si spregia la Eneide, si esaltano i Nibelungi sopra la Iliade divina, le Saghe scandinave e le ruvide Cronache del medio evo sopra le stragrandi Epopee dell'Ariosto e del Tasso; degli orridi predatori del settentrione si fanno tanti eroi dipinti con le sembianze di Achille e d'Epaminonda; si ammirano le loro crude e feroci costumanze, che taluni per fino chiamano civili istituzioni. Il fatto dell' antica civiltà non ebbe mai stagione pessima quanto la nostra ad essere dirittamente giudicato. I moderni muovono dal principio di scoprirvi il male, che, come a cosa umana, anche a quella era inevitabile, ed aguzzano gli occhi; ma a vedervi il bene guardano loschi e di mala fede. Non ostante, nessuno di loro ardisce negare, che, sòrti e sviluppati in Italia iprincipii dello antico e del moderno incivilimento, le storie di tutti i popoli europei confluiscono e si accentrano nella storia della Penisola , simili ai fiumi della terra che con sorte inevitabile corrono a gettarsi in seno all' oceano. Cosi un fatto della storia italiana, per essere convenevolmente chiarito, spesso trasporta lo studioso agli annali de' popoli stranieri.
      Fra tanta incertezza di opinioni, fra tanta pienezza e varietà di luce, per lo scrittore che ambisca di mettersi al di sopra del semplice narratore, quale è la via da tenere, quali sono le norme da seguire, il punto d'onde muovere, e il termine al quale ridursi?
      II. Chiunque leggendo la Storia d'Italia miri a non rimanersi alla superficie degli avvenimenti, ma trovarvi un nesso


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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