Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi

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      ANNALIricca per gemme e perle squisite ; un gatto d'oro che invece d'occhi aveva due diamanti inapprezzabili ; un ufficio della Beata Vergine con fermagli d'oro e cornice di perle e di gemme ai cartoni; un tabernacolo d'oro col piede tempestato di smeraldi; trenta tazze d'oro eletto e trenta d'argento dorato; Ottanta perle del peso di sedici e diciotto carati 1' una ; un catino ed un' anfora d' oro per servigio del lavatoio i quali pesarono trentacinque libbre, e la cui sola fattura tre mila ducati. Tutte queste cose anziché andare a Lucrezia furono poi consegnate a Papa Giulio, perchè il Valentino avevale involate con prepotenza al tesoro Pontificale.
      Nella presa di Gaeta fatta in questi giorni dal Re d'Aragona, Pietro de'Medici che combatteva pei francesi, dovette fuggirsi in mare per salvar la vita che grave perjcolo correva ; ma gli avvenne che imperversasse una fiera burrasca, per la quale si sommerse la nave sua con tutti quelli che vi stavano: e con essi 1' esule Pietro che non dovea più vedere la patria , nè il fratel Giovanni incoronato Pontefice.— Morì ancora in questo tempo il Duca Ercole di Ferrara, lasciando tre figliuoli , al primogenito de' quali toccò il seggio paterno. — Morì ancora il Duca Valentino , battagliando pel Re di Navarra contro quello di Aragona. Lasciò egli due maschi é due femmine, una delle quali passò in custodia del Duca di Ferrara, marito della zia Lucrezia; la quale figliuola del Valentino, fece fabbricare a proprie spese il monastero di san Benedetto, dove ella visse e morì in opinione di santità.
      Nel migliore della primavera (i6 Aprile) alle ore venti Scoppiò un temporale furiosissimo che fece gravi guasti nei contorni e dentro la città nostra4 ed un fulmine percosse la torre di Giovanni Bentivoglio, ne squarciò una muraglia, entrò nello scrittoio di Itti, e molte cose gli guastò e disperse. Giovanni , che era in Ietto per mal di gotta , n* ebbe molta paura ; e Ginevra fu così spaventata a quel fracasso, che abbandonò il marito e corse ad abitare


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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Quinto
di Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino
1844 pagine 607

   

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