Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi

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      BOLOGNESI
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      e colà per l'Italia; e più da tema era incalzato chi siederà più da presso al feroce signore della Romagna , dell' Umbria e del Patrimonio di san Pietro. Giovanni Bentivoglio era fra questi ; nè stavasi quieto benché fra lui e il Valentino si fosse fermata una pace. La protezione del Re di Francia era il sostegno più solido in che potesse riposare. Al qual fine mandò al Re Lodovico il proprio figlio Anton Galeazzo, acciocché l'ossequiasse in suo nome ed indagasse 1' animo di lui per conoscere se nel temuto evento potesse contarlo favorevole. Niuna buona risposta portò r oratore. E quando Giovanni fu consapevole che il Valentino era andato a Milano, temendo vi ottenesse di venir contro Bologna, mandò Annibale ed Alessandro, che recando a Lodovico preziosi doni cercassero di guadagnarne 1' animo. Gli ambasciatori bolognesi presentarono il Re di due bacini e due vasi d' argento, d' una collana d' oro e di un ricchissimo anello; cose tutte per maestria di lavoro assai squisite, e che costarono a quei tempi quattromila ducati. E mentre i Bentivoglio facevano offerta di que' doni a Lodovico Re, caldamente gli raccomandavano il genitore e la patria. Furono accetti con lieto viso i donativi, ma non le dimande. Solo promise il monarca di non aiutare il Valentino , lodando i bolognesi cui non poteva mancar vigore per difender sé medesimi. Ciò diceva il Re francese quasi più non rammentasse che di recente al Borgia avea concedute trecento lance per compiere le malnate sue imprese, e che quella città cui negava assistenza gli aveva dato molt'oro. Ma il Guicciardini interpreta 1' animo del monarca di Francia, e dice che costui, ( variando la spiegazione delle parole secondo la varietà de' fini suoi, e commentando la capitolazione piuttosto come giù* reconsulto che come Re) rispondeva, che la protezione per la quale si era obbligato a difendere il Bentivoglio non impediva l'impresa del Pontefice, se non per la persona e pe'beni suoi particolari. Giovanni ed il Senato, vedendo che nulla restava


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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Quinto
di Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino
1844 pagine 607

   

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