Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi

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      43 o ANNALIaltri si diedero a falsa maniera di disegno, perchè come narra il Balbi, cominciarono a venirci di quei giorni da Costantinopoli migliaia di Madonne dipinte in tavola, le quali ( vedi mania ed allora e sempre per le cose forestiere ! ) perchè fatte fuor d'Italia, vennero accettate con grande stima e tenute in somma venerazione; e come accrebbero la divozione ne' popoli, così guastarono ogni buon gusto agli artefici, che si diedero a seguire ed a ricopiar quelle , con profitto di fortune e con gran danno dell* arte. Tali Madonne si disser gotiche ed eran greche (perchè un tempo v'è stato in cui tutte le arti ebber nome di gotiche, mentre i Goti distrussero molto e non edificaron che pochissime cose). Ma checché sia della quistione, gli artefici dell'impero d'Oriente che allor cadeva, e ch'erano greci quasi tutti, portavano fra noi le loro tavolette con sante immagini ricinte attorno attorno di profili neri, e le vendevano così digrossate a tanto lieve prezzo, che non era poverello che per pochi soldi non valesse a procacciarsi una santa Vergine, e a farne adorna la sua divota cameretta ; come di presente d'ogni sorta lavori in iscagliola, per l'industria dei lucchesi, ogni poverello arreda sua stanza , ogni contadino oopre alla meglio 1'affumicata parete.— Ma lasciamo l'erudizione storica in genere, e fac-ciam ritorno ai dipintori bolognesi.
      Pietro de'Lianori è il miglior dipintore bolognese che tenesse la maniera de'Greci sunnominati , ma è molto inferiore a tutti i suoi contemporanei che diedersi ad imitare Lippo Dalmasio , maestro comune dei bolognesi quattrocentisti. Corre fra lui e gli altri più distanza che fra Cimabue e Giotto. Nelle gallerie de' particolari e nelle chiese nostre vi hanno di lui molte pitture, le quali mostrano ap-
      Jneno come ritardassero i progressi dell'arte in Bo-ogna. Tutte sue cose vanno segnate o col nome di Pietro di Giovanni o con quello di Pietro dei Lia-nori, perch' egli difatto apparteneva a questa famiglia ed ebbe a padre un Giovanni. Molto avrà
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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Quinto
di Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino
1844 pagine 607

   

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