Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi

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      ANNALIdeposta la toga dottorale,.condusse carrette di materiali per costruir la trincea ad espugnazione di detta fortezza. Lesse decretali e canonica fino nell'anno 1457; prima del quale tempo esercitò ancora l'avocazione, avendo molti clienti, frai quali i Padri di san Francesco , cui certamente prestava 1'.opera sua nel E fu pure impiegato in parecchi affari della città, la quale de'suoi consigli e della sui rettitudine di senno si giovò molto. Verso il 1440 questo dotto cavaliere e professore restò orbato della moglie: e perchè più non avea tutela della figliuola, che già era andata donna dell'egregio Tartagni, mutò stato, e di secolare si fece prete, ed ottenne un canonicato in san Pietro nel 1443» Fu poi Vicario dell'Arcidiacono Barbo ; e quindi egli stesso venne creato Arcidiacono, come appariva da una Bolla di Nicolò V. Pontefice. Uomo di santi costumi e di somma carità verso i poveri, ebbe la stima e gli elogi di tutti i suoi contemporanei. Il Barbazzi la dice lume di entrambe le leggi e uomo di santa vita; il Tartagni lo appella esemplare per pietà, e di coscienza scrupolosa; il Socino lo ripete uomo di somma scienza e di coscienza intemerata; clemente ed umano lo nomina l'Achillino nel suo Vi-ridano: tutti in una parola furono in lodar lui per alcuna esimia prerogativa ed esemplare. Giùnt' egli per tanto all' età di settant' anni, e trovandosi cagionevole di salute, volle disporre de'proprii beni, lasciando molto al convento de'Servi di Maria, per la divozione eh' ebbe sempre a Nostra Donna del Senario: anzi, in estremo di morte volle, per divozione , professar la Regola dell' Ordine, e discendere nella tomba vestito dell' abito monastico, e nella Chiesa de' Serviti dormire il sonno perpetuo. Passò di vita nel 14^7 » e fu accompagnato alla se» poltura dai Gonfalonieri della città , dai Massari, dalle Regole de' Frati , dal Clero, e da molti dell' Archiginnasio. Colla sua eredità fabbricarono i Religiosi de' Servi la vòlta della Chiesa di dietro al Coro, dove qua e là si vede ancora il suo stemma;
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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Quinto
di Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino
1844 pagine 607

   

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