Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi

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      incognita miuaó ministrato : non rara cosa a qnei di!*-Era passata Isabella, moglie dello Sforza, già Duca di Milano, e con due figliuole andava a Napoli, dolentissima che con Lodovico avessero tradotto in Francia anche il suo figlio Francesco; quegli che poi finì monaco. Ella ebbe in Bologna onorate accoglienze da Giovanni Bentivoglio, che nella caduta successiva di tutti i Principi alleati non poteva a meno di non profetizzare la propria. E come altrimenti se non solo Francesi, Alemanni e Svizzeri, ma gl'Italiani pur anche cospiravano a tanta dissoluzione di membra, a tanta morte del corpo comune della nazione ? — Ma le cose erano ite troppo innanzi ; lo sconvolgimento era troppo generale ; le pingui provinole d'Italia sono troppo floride e belle perchè coloro che ne gustaron la possessione volessero a un tratto dimetterla. E d'avvantaggio s'erano accorti i conquistatori come sia facile soggiogare un paese disunito nella reggenza, non uno di sentimento, da povere teste governato, da rotte braccia difeso, da tutte parti assalito e percosso!
      Ma si venga ad altro. Portandosi in uno dei tre giorni delle rogazioni la Beata Vergine di san Luca dalla Chiesa dei Servi , ov' erasi cantata messa , a quella della Morte, giunti alla torre degli Asinelli colla sacra immagine, avvenne che un certo Giovanni Piacentini, servitore di Giovanni Marsigli, incontrandosi in un suo nemico, senz' alcun rispetto alla processione, subito sguainata la spada corse per ucciderlo : ma egli, brandita la sua, bravamente si difendeva. Accorse molto popolo, e siccome tuttavia si stava in tintore di nemici, non sapendo che fosse, impugnaronsi le spade, sicché pensava ciascuno che scoppiasse un qualche sollevamento. Il perchè il popolo intimorito lasciò la processione, e si diede con molto impeto a fuggire, e singolarmente le donne , assai delle quali essendo incinte trassero a male il portato loro. Giovanni Bentivoglio, che insiem co' figli seguiva la processione, maravigliato a tal successo, pose gli amici in arme, e stettesi a vedere


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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Quinto
di Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino
1844 pagine 607

   

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