Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi

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      BOLOGNESI a 221
      ed Alessandro Bentivoglio con drappelli di soldati, per entro le terre nella notte cavalcassero; Gilberto Pio ed Ermete Bentivoglio vegliassero più fuori verso i limiti del Contado. Egli poi tenne presti in casa sua cavalli e fanti; il figlio Anton Galeazzo al tramonto del dì recavasi con uno stuolo di cavalli a guardare il Palazzo pubblico ; Carlo Grati perlustrava le interne vie della Citta , a mantenervi la quiete, o a richiamarla se venisse turbata : altri, al mancar del giorno, facevano alzare i ponti, e calare alle porte le saracinesche.
      Questi, ed altri saggi provvedimenti molti mali allontanarono dai cittadini nostri, e dai pacifici abitatori delle campagne. E dice il Garzoni che a quel tempo non vi fu Principe ohe l'armi non impugnasse , perchè gli uni coi Veneziani, gli altri col Duca di Milano o con Alessandro VI. militarono ; sicché poteva dirsi che tutta Italia era armata. Giovanni al contrario non impugnò spada né per gli uni nè per gli altri. Indarno cercarono alcuni Principi d' averlo al partito loro ; indarno con lettere gli promettevano guiderdoni ; indarno tentavano del continuo con oro ed offerte di adescarlo. Niuno potè rimuoverlo di prudenza, niuno mutarlo di consiglio: fu sempre neutrale; e per la virtù e pel senno suo la Città e la Provincia bolognese non soffersero il più lieve danno. Nessuna villa fu arsa, nessun contadino ucciso o preso, nessuna donna disonorata : non rapiti gli armenti, non posti a sacco o diroccati i castelli ; sciagure che desolarono tanta parto d'Italia ! — E questo ancora si aggiunga ad' encomio di Giovanni II. che mentre le città d'Italia, o per affezione o per paura, di ricchi presenti donavano il superbo straniero, sole Bologna e Venezia di nessun dono lo degnavano.
      Ora vediamo che facesse Carlo colle sue migliaia d'armati. Divise in due corpi l'esercito: uno diede al Conte di Montpensier che andò diritto per le Romagne ; l'altro ebbe seco, e fu quello che abbiami veduto aver invasa la Toscana. Fernando Duca
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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Quinto
di Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino
1844 pagine 607

   

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