Hatria = Atri di Dr. Luigi Sorricchio

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      CAPITOLO III.
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      non stenteremo a crederlo se fino a cinquant' anni addietro succedeva presso a poco lo stesso. Al contrario un prodotto accreditatissimo nei mercati esterni - cosa che non accade oggi - era il vino. Se ne esportava in Roma ed in Grecia, ed i più celebri medici lo raccomandavano come farmaco. Dioscoride di Anazarbo (lib. V, Rer. Med.) lo caratterizza insieme al Mamertino, crasso, mediocremente astringente, atto ad invecchiare e tale che non infesta i nervi ; del pari il pretuzziano che è più molle, conserva a lungo l'ebrezza ed il sonno ed eccita le vie urinarie. Il famoso Galeno (Class. 7, Meth. Medem. P. 7, c. 7, 1. 12, c. 4 -, De arte curat. 1. 2. c. 1 ; Class. 2. 1. 5. c. 5.), vissuto al tempo degli Antonini, cinque volte menziona i vini atriani, che chiama austeri e nobili (insieme ai sabini ed agli albani), celebri per vecchiezza, acquosi astringenti, giovevoli ai vecchi, in tutto simili ai sabini. Terzo medico, che li pone nel suo ricettario, è Ateneo (Gramm. dynanosophist., 1. 1, c. 30), che ripete le stesse qualità enunciate da Galeno, aggiungendo che conviene prendere quelli di qualche anno ed esporli all' aperto perchè diminuiscano di forza. Non è a dire che la terapeutica antica non fosse piacevole e gustosa.
      Plinio ancora ricorda i vini pretuzziani (XIV- VI) : Ex reliquia autem a supero mari Praetutia atque Ancone nascentia, nel che sono compresi gli atriani. Max ab intimo sinu maria Adriana, accenna mi pare abbastanza chiaramente all'Adria veneta. Dei nostri non occorreva ne parlasse avendolo fatto prima comprensivamente coli' espressione Praetutia. Plinio torna a rammentare i vini pretuzziani al cap. VII, mna transmarina, dove li paragona a quelli di Apameno. Ed il supposto autore Plinio Valeriano allude in un modo non dubbio ai vini nostri poiché li unisce coi Sabini. Haec omnia in fundis in vino siculo, sire Adriano, sive sabinense (1. 6 de re med.). Egli pare togliesse da Galeno e da Ateneo.
      I coloniarii del Pretuzzio, agricoltori e soldati, ci sono del resto descritti da Silio Italico, che non manca di ricordare la principale coltura della regione, la vite.
      Sorricchio.
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Hatria = Atri
di Dr. Luigi Sorricchio
Tipografia del Senato Roma
1911 pagine 324

   

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