Hatria = Atri di Dr. Luigi Sorricchio

Pagina (269/332)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      266 LIBRO V - CIVILTÀ L COLTURA A TRI A NO ROMANAAdria per squisitezza di magistero e per rappresentazione artistica supera di molto la nostra, il cui principale carattere risiede appunto nella firmitas lodata da Plinio, in contrasto colla teniiitas di quelli di Coo e di Adria.
      Veniamo ora all'esposizione di quanto a noi ne resta di quest' arte complessa, che penetra in tutti gli atti della vita al punto da segnalarci il grado di civiltà e di cultura degli antichi, e che nelle sue significazioni ieratico-morali racchiude ancora per noi tanti misteri. Tralascio tutto il corredo fittile preromano, trovato nelle tombe picene, per averne fatto parola al suo luogo. Qui basterà osservare che necessariamente quella primitiva arte si collega colla successiva della quale ora ci occupiamo. Non abbiamo grande copia di oggetti da mostrare: la maggior parte andò dispersa nei continui tagli, negli scoscendimenti naturali dell' altipiano dirupato, mentre i sedimenti limacciosi della foce del Po, che ricoprirono per lunghi secoli la suppellettile adriese, fecero in fondo più opera di conservazione che di distruzione. Inoltre v' è la ragione generale : l'insufficienza di scavi sistematici e regolari, e la mancanza di una pubblica raccolta. Gli oggetti antichi, massime questi fittili, sono sparsi qua e là pelle case private, presso proprietari, spesso ignoranti e diffidenti. Ma abbiamo in compenso ottimi indizi della larga diffusione di quell'arte, dell'esistenza fra noi di officine e rote di figlili, oltre il testimonio principe del vaso diota sulla monetazione. Notammo già nella circoscrizione dell'agro come alcune arette fittili, identiche per rappresentazione e per tecnica, dicessero chiaramente quanto fosse diffusa la plastica atriana nel paese circostante dal mare alle falde dell'Appennino, e ciò anche per concorde parere dei professori Barnabei e Brizio, che leggesi nelle Notizie degli, scavi. Il Brizio, dopo avere notato la grande analogia tra la terra delle arette votive di Bacucco e di Atri e quella dei mattoni del collettore acquario di Porta Cappuccini, quantunque quest'ultimo assai posteriore per data alle arette, aggiunge: «Analisi chimica non ne fu


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Hatria = Atri
di Dr. Luigi Sorricchio
Tipografia del Senato Roma
1911 pagine 324

   

Pagina (269/332)






Plinio Coo Adria Appennino Barnabei Brizio Notizie Brizio Bacucco Atri Porta Cappuccini