Hatria = Atri di Dr. Luigi Sorricchio

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      CAPITOLO III.
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      «capo il gran collettore». Il Brizio (Not. scavi, I, 1892), di cui ho qui riferite le parole, opina che tutta quella serie di minori cunicoli visibili sul lato sud-est del colle alimentassero un collettore grande principale, corrente da ovest ad est e che 1' area soprastante fosse lasciata libera e scoperta « affinché le acque piovane che in essa cadevano, potessero, « passando attraverso gii strati di ghiaia, venire assorbite e « raccolte nei detti cunicoli, fungenti perciò da galleria filfrante, e riversate in seguito nel grande collettore».
      Allo stesso scopo di raccogliere le acque piovane egli crede servissero i pozzi rivestiti d'intonaco signino, messi a luce nella stessa località dagli sterri per 1' estrazione della ghiaia. Un collettore consimile a quello dei Cappuccini, della stessa costruzione muraria, si scoperse nella parte occidentale, sotto la Rocca di Capo d'Atri, ossia nella direzione dell' impluvio del campidoglio o fortezza civica atriana, secondo la nostra supposizione (Cherubini, Not. scavi, 1877, pag. 217). «Quivi « esiste una grandiosa fontana a tre bocche, della cui costruzione antichissima, fatta cioè a grandi blocchi quadrati, sopravanza ancora un considerevole tratto di muro. Anche il « pavimento costituito di grossi pietroni poligonali, di un calcare compatto del luogo, ed un colossale abbeveratoio monolite per le bestie, lungo quattro metri, largo un metro ed « alto m. 0.80, ricavato da un sol blocco del calcare sopradetto, risalgono senza dubbio all'epoca romana. Presso questa « fontana doveva esistere un santuario, perchè in vari tempi « i contadini del luogo, durante i lavori agricoli, trovavano « terrecotte votive, membri virili, teste e piedi umani, le quali « in passato andavano qua e colà disperse » (Brizio, Not. scari, 1901, pag. 185). Tra le macerie furono ritrovate tre anfore, di cui una diota inscritta a graffito, e due anepigrafi e ad un sol manico. Ancora da notarsi l'acquedotto della fonte detta Canale che tuttora serve allo stesso scopo e scende dal soprastante colle dei Torroni, dove ergevasi un tempio, come vedemmo. La situazione di Atri, lontana dalle sorgenti, cir-


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Hatria = Atri
di Dr. Luigi Sorricchio
Tipografia del Senato Roma
1911 pagine 324

   

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