Hatria = Atri di Dr. Luigi Sorricchio

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      LIBRO III - H ATRI A SOCIA DI ROMASulla parte men aspra verso Molitorio, partendo da Teramo, era l'agro coloniale propriamente detto, assegnato viritim, colla protrazione d'ogni singola quota tra i monti, verso Fano Adriano, con porzioni di bosco e di pascolo (¦pascua communio). Queste parti aggiunte, appartenenti al territorio censito alla città di Atri, furono ereditate dal popolo Romano allorché fu sciolta la colonia latina; e di esse parla Balbo: «Nam multa loca, « hereditaria accepit eius populus », ecc. Però il luogo dove sorse il conciliabolo d'Interamnia era già innanzi pubblico demaniale, poiché, giusta il comento di Ageno Urbico, « mnt « autem loca 'paidica uti colon iarum, ubi prius fa,e re conciMainila et postea sunt in Municipii im relata*. E proprio di Teramo dice Frontino : « Hoc conciliabulum fuisse fertur, «et postea in Municipii im retatimi-». Nè stenteremo a crederlo, considerando che in quel sito incrociavansi più vie della grande arteria della Salaria, che dirigevasi da Roma nel Piceno meridionale : la trasversale per Atri, quella per Ascoli, la terza per Castro. Dobbiamo anzi pensare che questa posizione centrale, questo punto d' irradiazione della grande via consolare, sia stata la principale causa d'incremento per Interamnia nell' antichità.
      I Latini e gli altri dedotti in colonia latina - v' erano ammessi anche gì' Italici - perdevano la cittadinanza d'origine acquistando la nuova latina. Ai Romani era però concessa la doppia nazionalità, ossia la romana originaria e quella della colonia dove erari dedotti. Raro era che i Romani entrassero nelle colonie latine ; in Atri però ve ne furono, come vedremo. La Repubblica Atriana, al pari delle altre latine, aveva piena l'autorità sovrana sui coloni dedotti come sui suoi cittadini indigeni.
      Non si ha per Atri, come per Alba, Venosa, Carsioli, ecc. (solo per sette colonie latine si hanno notizie), il numero dei coloni dedotti. Volendo giudicare per analogia rispetto al tempo ed alla condizione dei luoghi, diremo che se ad Alba (303 a. C.) ne furono mandati 6000, a Carsioli (298) 4000, in


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Hatria = Atri
di Dr. Luigi Sorricchio
Tipografia del Senato Roma
1911 pagine 324

   

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