Hatria = Atri di Dr. Luigi Sorricchio

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      CAPITOLO III.
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      Nulla possiamo affermare con sicurezza intorno al modo di ripartizione usato. Perņ ci par poco probabile che Atri avesse sovrabbondanza di popolazione per colonizzare, oltre che della cosa non conosciamo esempii. Onde incliniamo a credere che l'occupazione si facesse secondo la prima maniera, e che le terre montuose pretuzziane servissero ad estendere i possessi dei decurioni e minori censiti atriani.
      A ben intendere la ripartizione delle terre nell'agro coloniale atrio pretuzziano, bisogna rammentare per sommi capi come tali ripartizioni in generale avvenivano. V' era il demanio della colonia (loca publica), composto di campi coltivati, boschi, pascoli e residui di terre, tagliati fuori nell' assegnazione viritana (subsiciva): v'entravano i pascoli, comuni ai fondi vicini ed indivisi fra i proprietarii di detti fondi (icompascua communta), i pascoli proprii di tutta la colonia (pascua publica), ed i beni dei templi e della religione. Detratto questo, rimaneva il resto, dove poteva falciarsi ed ararsi (qua falx et arater ierit), assegnato singolarmente (riritini) ai coloni. Ma a tali campi aratorii (sortes), quando la natura dei luoghi lo permetteva, aggiungevasi una parte di selva e di pascolo, distaccata dalla sorte fino oltre il quarto vicino fondo: ciņ accadeva principalmente fra i monti. Lo spiega Iginio (De limit., 14) : « Qui vero maiorem modum « acceperit culti, optime, secundum legem, accipiet et silvae « ad implendum modum. Ita fiet ut alii sibi iunctas silvas « accipiant, alii in montibus ultra quartum forte vicinum ».
      Premesso ciņ, intendiamo facilmente i passi che riguardano Interamnia ed Atri nel libro dell' agrimensore Balbo. Insieme riunendoli, e colla scorta delle definizioni groma-tiche, ricaveremo, che verso i monti, nell' agro di Montorio, dove appunto lo pone il Mommsen (Corp. Tnscr. Lat., IX, Civ. Hadria), era il demanio della colonia, censito ad Atri. « Teramne Palestina Piceni... Reliqua autem in montibus sub « ipsius Republica censuerunt ». « Adrianus ager... Finitur per « rationem arcarum, riparimi, canabularum vel novercarum ».


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Hatria = Atri
di Dr. Luigi Sorricchio
Tipografia del Senato Roma
1911 pagine 324

   

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