Hatria = Atri di Dr. Luigi Sorricchio

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      LIBRO III - H ATRI A SOCIA DI ROMAseguito dal proconsole Sesto Giulio Cesare, sostituito poi da C. Bebio, che doveva infestare i Peligni, i Vestini, i Mar-ruccini.
      Gl'Italici, dopo le prime sconfitte, chiesero aiuto a Mitridate, re del Ponto, già dichiaratosi nemico di Roma, ma non ne ebbero che parole. In essi, almeno, in quelli che più avevano sofferto e combattuto, quali i Marsi, i Piceno-Ascolani ed i Sanniti, era così lungi, come dicemmo, il pensiero di sottomettersi, da indurli a formulare i più arditi disegni; il che, dopo la legge Giulia, faceva manifesto che essi volevano, non più la cittadinanza, ma la distruzione di Roma. Come al tempo delle guerre sannitiche, Vezzio Scatone con un corpo di quindicimila uomini tentò invadere l'Umbria e l'Etruria; ma la legge Giulia aveva prodotto il suo effetto, cosicché quei popoli rimasero freddi e le forze di Pompeo ben poterono chiudergli il passo. Scatone allora ripiegò sul Piceno, dove forse si riunì con Vidacilio, che per tormentare il nemico tenevasi con un buon corpo sulle montagne dell'Ascolano, e con altri; poscia, riunendo sotto di sé sessantamila uomini, come si ha in Velleio Patercolo (loc. cit.), giunse con essi sotto Ascoli, schierandosi davanti al nemico. Quivi accadde un episodio importante, che è narrato da M. Tullio Cicerone, il quale, giovane di diciotto anni e contubernale, ossia coscritto, si trovò presente al fatto. Per iniziativa di Strabone, fuvvi un colloquio tra Sesto Pompeo e Vezzio Scatone, tra loro legati da una tessera ospitale, ossia dal vincolo sacro della ospitalità. Scatone chiese a Sesto : Come debbo chiamarti ? E Sesto: Per volontà, ospite; per necessità, nemico. Trattarono umanamente, senz' odio, di venire ad un accordo, ma non fu possibile : le lusinghe della cittadinanza non bastavano ormai ai federati più ardenti, anche quando le avessero credute. Si venne perciò alle mani : settantacinquemila erano per Roma, sessantamila per Ascoli e la lega. Chi conosce Ascoli, rinserrata tra monti a ridosso e tra ripe alte di fiumi, non sa comprendere come e dove potè farsi nelle sue vicinanze lo spiega-


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Hatria = Atri
di Dr. Luigi Sorricchio
Tipografia del Senato Roma
1911 pagine 324

   

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