Hatria = Atri di Dr. Luigi Sorricchio

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      CAPITOLO II.
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      migliori condizioni per concorrere ad imprese navali, nè le mancava il fervore; onde dobbiamo credere ch'essa prese larga parte alla prima guerra punica, oltre che per terra, anche per mare. Era padrona di due porti, al Matrino ed all'Aterno, e consei'vava tutta la sua egemonia sul litorale dal Tronto all'Aterno, come quando era a capo di quel cantone piceno.
      Nel primo periodo (più per carico che per combattimento), Roma s'era servita, per trasportare le legioni contro Messina, delle triremi mercantili di Napoli, Velia, Locri e Taranto, ossia delle città suddite di cittadinanza passiva, chiamate per eufemia alleate. Ma la prima vera flotta di combattimento fu quella varata nella primavera del 494 d. R. in numero di centoventi vele offerte e munite dalle città alleate, che tra quelle di nome latino non potevano essere che queste : Ardea, Circei, Suessa, Cale-s, Norba, Nola, l'isola di Ponza ; Pesto, Cossa, sul versante Tirreno; Lucerm pel porto di Siponte, Hatria, Fermo, Ri mini, su quello Adriatico. Le navi di battaglia erano a cinque ordini di remi (quinqueremi), colle prore munite di forti rostri di ferro acuminati, per penetrare nei fianchi delle navi nemiche ed affondarle. L'equipaggio componevasi di non meno di cinquanta rematori per ordine o ponte, e di una ventina di combattenti. Ma il console Duilio, per poter utilizzare i soldati pesantemente armati e non addestrati a pugnare sulle mobili tolde, concepì unafelice invenzione, quale fu quella di fornire ciascun vascello
      tdi un ponte mobile, che poteva venire abbassato sulla nave nemica, attreccandoìa. Il ponte dava una certa stabilità alle due navi congiunte : era fornito di parapetti e largo da potervi manovrare due uomini di fronte. Resa così immobile la nave nemica, era tolto il pericolo dell' affondamento, ed i soldati potevano prenderla d'assalto come stessero in terra ferma. In tal modo, nella mancanza di una vera e propria milizia navale, fu reso possibile di combattere ai legionari, che salirono a 120 per ogni nave.


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Hatria = Atri
di Dr. Luigi Sorricchio
Tipografia del Senato Roma
1911 pagine 324

   

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