Hatria = Atri di Dr. Luigi Sorricchio

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      60 . LIBRO II - LA CONFEDERAZIONE PICENAtutta la costa fino a Numana e ad Ancona, tenute in fatti dai Siracusani.
      Filisto. — Fu costui un uomo eminente della storia siracusana. Parassita di Dionigi I, ne aiutò in tutti i modi l'ascendere al principato ed il consolidarvisi. Al pari del suo padrone, politico, generale ed in pari tempo uomo di lettere, era una di quelle mirabili figure versatili, quali vedemmo poi riprodursi nel rinascimento italiano del secolo xv. Dionisio combatteva con uguale ardore un'accanita battaglia che gli concedeva una città, ed una pugna poetica che gli assegnava il serto delle muse. Alcuni brutti fatti di corte non ben chiariti tolsero a Filisto il favore di Dionisio. Pare che questi tollerasse che Filisto fosse il drudo della madre, ma s'irritasse quando venne a conoscenza che il suo favorito aveva sposata una figlia adulterina di suo fratello Leptino. Perchè ?... Mistero. Filisto fu esigliato dalla Sicilia, e giunse profugo sulle coste dell'Adriatico. Fu in varii luoghi delle due rive e fu anche nella nostra Hatria presso alcuni ospiti, ossia presso concittadini amici. Quando ciò avvenne'? Dalle parole di Plutarco nella vita di Dione, sembrerebbe che fosse stato prima della caduta di Reggio, avvenuta nel 387 a. C. corrispondente al 367 di R., quando appunto si pone la colonizzazione di Dionisio nell'Adriatico. Accenna egli infatti al periodo primo della costituzione del principato, in cui i fatti d'alcova, che determinarono l'espulsione, sarebbero avvenuti. Bisogna quindi ritenere che le relazioni siracusane cogli abitanti e!? tóv 'ASptav (attorno all'Adriatico), e quindi anche con Hatria, come abbiamo sopra argomentato, fossero anteriori ed amichevoli fin da alcuni anni innanzi al tempo coloniale. Mi valgo, per questo episodio di Filisto, della testimonianza di Plutarco a preferenza di quella di Diodoro, sembrandomi più esplicita e più chiara.
      Peregrinando qua e là per l'Adriatico per occupare i suoi ozii, è fama che Filisto scrivesse la maggior parte delle sue istorie, non giunte fino a noi, ma che Cicerone lodò, para-


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Hatria = Atri
di Dr. Luigi Sorricchio
Tipografia del Senato Roma
1911 pagine 324

   

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