Hatria = Atri di Dr. Luigi Sorricchio

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      libro ii - la confederazione picenaSe volessimo tener conto del commercio d'importazione greco-miceneo, di cui abbiamo nelle tombe documenti certi, dovremmo far risalire la costruzione del porto per lo meno al vii secolo a. C. Ma, pur ammettendo che il traffico col-l'opposta sponda adriatica è tanto antico quanto l'esistenza stessa di Hatria e del suo popolo, pensiamo che un' opera di rafforzamento di buona arte intorno al porto naturale scavato dalle acque del fiume che si gettan nel mare, sia cosa di tempi posteriori. Il che ci è anche indicato dalle forme delle lettere sui mattoni e sulle anfore ansate che trovansi alla foce del Vomano, nella località chiamata Le Scerne. Nei mattoni è la leggenda HAT uguale a quella delle monete. Nelle anfore leggesi AfilOC, dalla greca parola àvxXfov, in latino haustrum, strumento per attingere acqua.
      I porti, tanto dai Greci che dai Romani, si costruivano generalmente alle foci dei fiumi. Tali costruzioni consistevano in moli sopra archi per combattere il naturale accumulo delle sabbie. I moli restringevansi a semicerchio nell' entrata del porto mediante scogliere. Dall' una all' altra scogliera get-tavasi la catena per impedire alla flotta nemica l'ingresso nel porto. Su uno dei moli sorgeva il faro. Dalla parte di terra v' era una porta fortificata, fiancheggiata da torri, la darsena, i magazzini, un tempio per lo più di Venere, case di custodi, ed infine il castellani, che costituiva l'embrione del borgo o del pago marittimo. Ed a parte il piccolo errore, spiegabilissimo in un geografo lontano come era lo Strabone d'Amasia in Cappadocia, di porre il fiume scorrente dalla città invece che dall'agro, non poteva essere meglio sintetizzata la posizione della città rispetto all' emporio navale (iravecov), com'egli testualmente chiama la foce del Matrino. La vita e 1' importanza del porto del Matrino appare tuttora' rilevante ai tempi suoi, che erano quelli di Augusto e di Tiberio, per quanto dovesse essere decaduto in confronto di questi di cui trattiamo. Tuttavia la sua è una descrizione topografica che può ricondursi a tale periodo della sua mag-


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Hatria = Atri
di Dr. Luigi Sorricchio
Tipografia del Senato Roma
1911 pagine 324

   

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