Hatria = Atri di Dr. Luigi Sorricchio

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      ciò, ili causa della forma delle lettere, che appaiono latine. Però nessuno può stabilire sicuramente il cammino dell'alfabeto nelle regioni italiche, che l'ebbero dall'Eliade e dalle sue colonie, e nessuno può negare che più accessibili erano all' influenza greca le coste adriatiche di quelle tirrenie. Le maggiori difficoltà sono per H che sostituisce lo spirito greco. Però essa è propria dei Calcidiesi e dei prischi Sabini più che dei Latini. I Sabini la sostituiscono a F e dicono Jiaba per faba. 1 La A, così formata, può essere ritenuta anche greca, trovandosi pure nei nummi di Cuma, di Nasso e di Zancle. Il T colla breve linea soprapposta, come vedesi nelle nostre monete, è perfettamente greco del pari che il segno L ed il S, sui quali non può essere discussione. Intorno alla scrittura retrograda, da destra a sinistra, che appare in alcuni nummi, diremo che essa deriva dagli Etruschi. I Latini, nei più antichi monumenti, che sono appunto le monete fuse della serie libbrale, adoperarono indifferentemente l'uno e l'altro modo di scrivere, ossia da destra a sinistra e da sinistra a destra, finché si fissarono definitivamente in quest'ultima maniera, meno la tribù dei Falisci che serbò la maniera etnisca. Così fecero anche gli Atriano-Piceni.
      Una parola occorre dire intorno alla semioncia. Indubbiamente le relazioni tra Hatria ed Asculum e Firmum furono moltissime. Le univa, per quanto non molto stretto, il vincolo federale di stirpe, e più, penso, il rapporto di commercio. Ma nulla ci autorizza a togliere dalla numismatica atriana quest'infima monetella, che trovasi in tutte le altre serie libbrali, e che rinvienesi abbondantemente nell' agro atriano, e per nulla nell'ascolano. Tali sono le ragioni che determinarono il Garrucci a non accogliere l'opinione espressa con titubanza dal Delfico e dal Mommsen, che, cioè, potesse il piccolo bronzo non essere veramente moneta, ma medaglia federativa tra Hatria ed Asculum. Queste ragioni hanno gran
      1 Gakkijcoi E., Sylloge inscrip. latinorum, pag. 3.


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Hatria = Atri
di Dr. Luigi Sorricchio
Tipografia del Senato Roma
1911 pagine 324

   

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