Hatria = Atri di Dr. Luigi Sorricchio

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      CAPITOLO III.
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      evidente del sesso maschile, che è nel gallo il bargiglione pendente di sotto al becco ; ma nei più esso manca, onde può ritenersi che qui trattisi di gallina. Ho voluto notare questo, per togliere ogni dubbio che, invece della gloria feconda del pollaio cantata da Ecateo, trattisi del gallo guerriero e vigilante, sacro a Marte, a Minerva e ad Esculapio. Riterremo quindi che la coppia volatile simboleggi la ubertà del suolo, la prosperità agricola del nuovo popolo che ha ornai stabilita per i secoli la sua stanza. Tale stabilità ci è data dalla scarpa del rovescio, la quale, vuota del piede, indica dimora e riposo dell'uomo libero, mentre calzata' sul piede indicherebbe l'opposto, ossia moto. È intuitivo e semplice il pensiero. Questo indumento, inventato per difesa ed anche per ornamento del piede che cammina, viene deposto quando l'uomo giace e riposa.
      Gli antichi, nei conviti, prima di stendersi sui triclini, si toglievano le scarpe, che lasciavano ai servi nell'atrio ; di qui venne la frase pascere calceos, per indicare che il banchetto era finito e la comitiva si scioglieva. Ho detto il riposo dell'homo libero, perchè il calzare è proprio di questi ed è vietato allo schiavo; del primo ne segna anche la dignità nelle forme e negli ornamenti. I senatori, infatti, avevano un particolare calzare.
      Nel sestante adunque è raffigurata la stabilità e la prosperità della sede picena. Da ciò potremmo anche ricavare con fondamento di certezza un'approssimativa data della nostra monetazione, la quale risalirebbe cosi a circa il iv secolo a. C., poco innanzi al tempo dei decemviri.
      Se non m'inganno, l'interpretazione che io presento del simbolismo nummario atriano scende si facile e piana, poggiata su quanto la tradizione storica delinea, se non approfondisce, su quanto è confermato dagli scavi, che non mi par possibile pensarne una più limpida e migliore. Potrà solo qualcuno dubitare della data e crederla troppo arretrata. Infatti, non nego che qualche titubanza anch' io ho avuta su


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Hatria = Atri
di Dr. Luigi Sorricchio
Tipografia del Senato Roma
1911 pagine 324

   

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Ecateo Marte Minerva Esculapio Tale