Hatria = Atri di Dr. Luigi Sorricchio

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      CAPITOLO III.
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      Umbri ed Etruschi si contesero lungamente il predominio ed il primato della futura Italia, colla definitiva prevalenza di questi. Dopo tanto guerreggiare, stipularono più d'una volta fra loro patti d'alleanza per imprese comuni, e si ridussero alfine nelle regioni al di qua ed al di là del Tevere ; il che pare accadesse 434 anni prima della fondazione di Roma, 1 ossia dodici secoli avanti Cristo.
      IV. Fusione di eazze. — Le sovrapposizioni e le guerre, che siamo venuti indicando, portarono, come abbiali) visto, più all'amalgama delle varie stirpi, tra vincitori e vinti, che alla distruzione di questi ultimi. Immigrati od autoctoni che fossero i varii popoli, trattavasi in fondo dell' eterno fenomeno economico, di bilanciare l'aumento della popolazione con quello dei mezzi di sussistenza. Popoli vergini e sani, erano oltremodo prolifici : le piccole sedi di ieri non bastavano più per il domani, e si spingevano 1' un l'altro, cacciandosi a vicenda dal paese che occupavano. Così, le genti dei monti scendevano al piano, e quelli del piano cercavano i monti.
      Nell'agro atriano, quindi, si fusero, non si annientarono Siculi, Umbri e Pelasgo-Etruschi : si fusero come metalli in un crogiuolo ; il che non potè farsi in pochi anni. Da quel crogiuolo uscì il toro sabellico che cozzò colla lupa di Roma.
      CAPITOLO IV. Gli albori della storia.
      I. Sabini e loro sacre primavere. — Eccoci alfine a questi nostri progenitori. Essi furono aborigeni e forse autoctoni, ed accolsero elementi illirico-orientali, o dei Siculi, o dei Pelasgi. Dimoravano sui monti dove era Amiterno,
      1 Varrone, De die natali.
      SOKRICCHIO,
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Hatria = Atri di Dr. Luigi Sorricchio Tipografia del Senato Roma 1911 pagine 324

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