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Chi è ?
Foligno, 1927; St. delle nostre imprese coloniali, Milano, 1927.
Rocco Alfredo, professore u-niv. e avvocato, deputato al Parlam., ministro della Giustizia e degli Affari di Culto del Regno d'Italia, n. a Napoli il 9-IX-1875 da Alberto e da Maria Berlingieri. L. giur.
Ufficio: Roma (15), via Arenula.
Abitaz.: Roma (6), via Lombardia 30, tel.. 32062.
Prof. univ. a 24 a., insegnò dir. eomm. a Urbino e Macerata, proc. civ. a Parma e Palermo e finalm. dir. comm. a Padova. Attualm. è prof, di legislaz. del lavoro nella Fac. di Se. Poi. dell'Univ. di Roma. Le numerose sue pubblicaz. di dir. comm., process., e ammin., non interrotte nemmeno dalle cure di governo, si trovano nelle principali riv. giur., e spec. in Arch. giur., Arch. Giurispr., Dir. comm., Foro ital., Giurispr. ital., Riv. di dir. comm., Riv. delle soc. comm., ecc. La sua entrata nella poi. attiva fu preceduta da una serie di art. con cui nel 1913 esaminò nella Tribuna le condiz. della vita pubbl. e dei part. allora dominanti in It. Quell'anno stesso entrò ufficialm. nel movim. nazionalista di cui divenne ben presto teorico e propagandista (la dottrina econ. e finanz. del nazionalismo si dovette in gran parte a lui, che he tracciò il programma nella relaz. al congresso di Milano del 1914 ponendolo in antitesi con la dottrina liberale). Nel 1914 fondò a Padova il Dovere naz., organo di battaglia nazion. e interventista. Vo-lont. in gu. e decor., dopo l'armistizio riprese la lotta contro il socialismo, fondò (nov. 1918) con F. Coppola la riv. Politica, massimo organo dottrinale del nazionalismo it., scrivendo nell'/cfea naz., di cui fu ammin. del. e poi dir. (1919-22) e lottando nei comizi e nelle piazze. Eletto deputato alla XXVI leg. (Roma), prese parte attiva ai lavori parlam. e, sorta l'organizzaz. fascista, fu sin. dal 1921 tra i più tenaci propugnatori della fusione tra i due partiti. All'avvento del fascismo al potere fu nominato sottos. al Tesoro e poi alle Pensioni di Guerra e in quel periodo preparò vari provvedimenti, fra cui l'aboliz. della no-minatività obbligatoria dei tit. di credito e il dis. di legge sui pieni poteri, che furono tra i primissimi atti del Gov. fase., la sistemaz. della vertenza per la Sudbahn che frutto un miliardo al Tesoro ital., la nsoluz. del problema dei danni di guerra mediante l'emissione delle ob-
bligaz. delle Venezie, e infine la riforma delle leggi sulle pensioni di guerra con la conseguente aboliz. del sottosegretar. da lui occupato. Rieletto deputato nella lista naz. alla XXVII leg. (Lazio), fu eletto pres. della Camera il 27-V-1924, ma lasciò quell'ufficio il 5-1-1925 per assumere la carica di min. della Giustizia. A lui quale guardasigilli si deve in massima parte lo sviluppo legislativo del programma fase., e spec. : le due leggi fondam. del 24-XII-1925 sulle attribuz. e prerogative del Capo del Gov. e del 31-1-1926 sulla facoltà del potere esec. di emanare norme giur., la L. 26-XI-1925 sulle as-soc. segrete, le leggi disciplinatrici di alcune attività professionali, fra cui quella del 25-111-1926 sulla riforma forense, la L. 3-IV-1926 sulla disciplina giur. dei rapporti collettivi del lavoro e il RD. 1°-VII-1926 per la sua attuaz., che sono la base del nuovo ordinam. sindacale ital., la L. 24-XII-1925 sulla burocrazia, la L. 31-1-1926 contro i fuorusciti, la L. 25-XI-1926 per la difesa dello Stato, con numerose riforme minori di natura tecnica, e infine la riforma gen. di tutti i codici, secondo i postulati della dottrina fase.
Op. : La società commerc. in rapporto al giudizio civile, Torino, 1898; Il concordato nel fallim. e prima del fallim., ib., 1902; Intorno al carattere del dir. comm. obiettivo e ai suoi rapporti col dir. civ. (in Studi in onore di V. Scialoja), Milano, 1905; La sentenza civ., Torino, 1906; L'Univ. e la scienza del dir. privato in It. negli ultimi hO a., Palermo, 1909; Fallimento (in Diz. prat. di V. Scialoja), Milano, 1909; La convalenza dei negozi giur. e l'art. 137 cod. comm., ib., 1909; Econ. liberale — Econ. socialista — Econ. nazionale, Roma, 1914; Il fallimento, Torino-Roma, 1917; Elem. di dir. pubbl. e legislaz. scolastica, Roma, 1917; La crisi dello Stato e i Sindacati, Padova, 1921 ; La dottrina del Fase, e il suo posto nella storia del pensiero poi., Milano, 1925; La tra-sformaz. dello Stato, Roma. 1927; Discorsi parlam. 1921, ib., 1927; Principi di dir. comm., Torino, 1928.
Rocco Carlo, pubblicista, n. a Portici il 24-VIII-1890 da Lorenzo e da Antonietta Vecchione.
Roma (37), viale Gottardo 6B
Esordì come dir. d'un giorn. del Comuni Vesuviani nel 1907; fu poi red. del Don Marzio, red.-capo del Corr. delle Puglie di Bari, dir. dell'Azione pugliese di Lecce, red.-viagg. del Mezzogiorno di Napoli, red. del Messaggero, corrisp. romano di