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Cento novelline morali pei fanciulletti

Salvatore Muzzi
Libreria Marsigli e Rocchi, 1840, pagine 143

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   ciò fra «è stessa diceva : ' Quello che ora è avvenuto al mkii garofano, avyiene „ spesso alle / cose più sante e più rispettabili^ perchè, dameròy hanno gli uomini troppo debole vista per ammirarle , e troppo fiacco odorato per sentirne P ineffabile fragranza. ,,
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   hJL CASTAGNE
   Ifredo erai un garzonetto ghióttissimo ; e non appena gli veniva data una moneta, eh7 ei la spendeva in frutta, in confetti, in chicjehe, e in altrettali golosità» Nel giorno della* sua festa il nonno' gli regalò unas.lira,'dicendogli: tienla behe in serbo, veh ! non là spendere in ; ghiottonerie y ma ,. te ; ne giova per provvederti della.'cartay e delle pen-.nei, .ed atbre co&e utiU . Alfredo promise •ubbidirlo^ ma non «mantenne lai paròla. Passò un giorno da t una venditrice di Trutta, e vedute « delle .grosse castagne col guscio: Oh bette 1 disse... — e ,, Buone aggiùnse la dolina. Cotte poi