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Cento novelline morali pei fanciulletti

Salvatore Muzzi
Libreria Marsigli e Rocchi, 1840, pagine 143

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — M — •donava» „ Quest' è un latto, il sole n a momento si spegne. Mi dispiaoe be-,, ne; ma siamo vicini alla morte del „ sole. La sua'luce è debole e cupa; „ *e tutti gii oiggetti della : natura hanno ^ perduto per ragion sua la bellezza n ' de' loro colori. Guarda , guarda co-„ testi alberi! à «omenti» sono bigico-„ me cenere^ ano neri come carbone! „ — Finalmente fin cieco affatto, e allora gridò : n È spento H sole ! non v* ha. più ft mezzo giorno; dappertutto è netta ,, notte! „ — Per quanto l'assicurassero che il sole era pur sempre quel di prima , ei noi credeva, e rispondeva. „ Il ,, sole è morto; la terra è caduta in „ una notte perfetta ! „ e ripeteva questi lagni senza mai persuadersi che il male non era nel sole ma ne9 suoi occhi* — „ Quest' uoraoj ( diceva un sa-v vio , ) è simile al malvagio^ che ha „ perduto lai fede in Dio e; nele cose n divine. L'anima ma si & inaccessibile yy a poco a poco alle celestiali grandez-,, ze, finche smarrita affatto^ accagiona la divina provvidenza del male die ^ esiste in lei soia. „