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Cento novelline morali pei fanciulletti

Salvatore Muzzi
Libreria Marsigli e Rocchi, 1840, pagine 143

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   . -
   aHorquandó' i primi raggiò del sole illumina ronJé tórri del *uo cartello j ed ei si videi sicuro, s'inginocchiò divotamente sciamando: <„ Dio provvidente, quante „ grazie ti debbo ! Ciò* che crutti&vami „ come un male,* erapermeun v?ro ,, bene ! Se i nemici m'avesser meglio »u«< „ drito!, non ora godrei il sole della mia „ patria , e un carcere muto d' ogni ,, luce mi avrebbe veduto spirare! Glo-„ ria all' Eterno ed élla sua Provvidenza., ,, tanto pià grande quanto meno mani-^feslaneUesaeTÌe!„
   - : • <, 18 - '
   IL CIECO
   no scimuniti avendo la sventura di andar perdendo a poco affoco lanista, neNa sua storditaggine diceva: „ Io non so „ più che' pensarmi del sole : a dì per ,, dì va perdendo la luce y e se la fao-,, cenda corre di questo passo, di qui ,, a un mese sarà pallido come la lu» „ na. —' Dopo un 'mese infatti il meschino era quasi cieco , e dolente