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IL PRIGIONIERE -
cavaliere Atejstano , fatto prigione in battaglia da'nemici, fu chiuso in una prigióne oscorissima, dote raggio di sole non penetrava giammai. Stava gravato di catene, e là stretta fineistra'del caitere era munita di grosse sbatre di ferro. Invano cérco egli di > sciogliersi4 i( ceppi e fuggire per la finestra \ e infine^ uscito cP&gni speranza più nón fece che piangere e sospirare r appènà appena alimentando la vita cbn untoizo di pane^bi-# gio ^ e nulP altro bevendo che acqua : e spesso il .pane ricusava, gettandosi di*-sperato e pien di fauifetsul sordido s^c-co, che gli serviva di letto. Mà questo scarso -nutrimento fu ìaf cagione principale della sua libertà : fonperèiocche , divenuto magro* come scheletro , gli uscirono finalmente le «catene, ed/egli passò di notte tra le sbarre della finestra, e si salvò. Camminò tutta la notte/ e giunse all' alba verso la patria : ed