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Cento novelline morali pei fanciulletti

Salvatore Muzzi
Libreria Marsigli e Rocchi, 1840, pagine 143

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 8i —
   ma inveee {Una TOccaif rion ì^ei éLìdo-dici fuea . La dama allora la* prese amichevolmente per mano y e te dissè: „ mia cara fanciulla ^ tu sei la :più saggia ed 5) economa di tutte. Le tue. oompagne „ m' hanno fatto aperto che più del „ lavoro e del rispàrmio amano l'ap-„ parenza e la vanità^ e tu invece ami „ la modestia e ri lavoro. Ebbene, tu „ verrai meco alla villa ^ e sarai da „iquest' oggi; : mia figliuola adotti tiva . -Ti : ? , ì ' > ' ' ,
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   Ili PASTORE I f
   : Jtn :uoa * bella .mattina di primavera un. giovine pastore guardava pecore , che pascolava» «per una florida valle, appiè di «nontagrte coronate di selve. Egli oafatava gioconda mente} quando un principe,'che passava di là col seguito de1 suoi cacciatóri y'andò, a lui e gli disse. „ Come sei allegro, mio caro ragaz-n «o ! — Lo so. anch' io che sono alle-„ grò ! — Parli davvero ? — E perchè