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Cento novelline morali pei fanciulletti

Salvatore Muzzi
Libreria Marsigli e Rocchi, 1840, pagine 143

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   - 4m mticesco, gargonetto dì città , a-veodo còito delie fratta alla foresta, ritornava Terso casa, quando un vento ira-petaoso infuriò, e cadde un diluvio di piaggia tra il fragore del tuono eilba-leqare dei lampi. Il tapitielló, 'smarrivo, si ricoverò nel tronco spaccato d' un' antichissima quercia y n6n lungi dàl sentiero^ ignorando die la folgore percuote per ordinario i più alti alberi i Ed eecd tf improvviso ode una voce the grida! ^ Francesco, Francesco I su via vie* ni ^ua, « tf allontana dagli alberi! Egli ne esce', e tosto la quercia è percossa dal fiitarine con tale uno scoppio dà spaventare il più imperterrito noma, La terra-trema sotto i piedi del fafadullo tatto smorto per la paura e sbalordito dàlia *ampa del fuoco divoratore. Ma non gli è'inoqltó alcun maley ond'egK, levando le palme, esclama «Conoscente : ^ La tus voce, o buon Die, la tua voce venuta