MUSICA RELIGIOSA
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nore segnato B, e Quinto primo lustramento segnato E. (A tergo del frontespizio avvi la seguente dedicatoria):
Molto Illustre et Molto Eccellente mio Signore & Patrone Osseruandissimo.
La presente Corona di Sacri Gigli, à nome immortale di V. S. da me dedicata, seruirà per far noto al mondo la mia deuota seruitù verso di lei, la quale con gli honori & fauori che del continuo mi fa ouunque se li porge l'occasione, ogni giorno più va accumulando gli infiniti oblighi che io li deuo, & per rauuiuare la buona memoria dell' Eccellentissimo signor Francesco Seghieri suo zio, stato splendore fra li Filosofi, il quale parimente mentre visse, con li suoi honori mi rese a se perpetuamente obligato: V. S. donque (poiché con altro non posso corrisponderli che con alletto) resterà contenta gradire questo mio picciolo effetto per il maggiore & immenso effetto con il quale a lei viuo, & la sudetta Corona li presento, pregandoli da Nostro Signore felice fine d'ogni suo bramato desiderio.
Di Venetia li 15. agosto 1G42.
Di V. S. Molto Illustre, & Molto Eccellente Deuotissimo Seruitore GIOVANNI BONACCHELLl.
Nella seconda pagina così è impresso:
« L'Autore alli Signori Lettori, & Cantori
« Sapendo esser cosa dificilissima, massime nelle pu-blìche attieni, potere a tutti piacere, & indouinare il genio & gusto di ciascuno, al meglio che ho potuto in questa mia Prima Opera mi sono ingegnato accomodarmi al gusto k giudizio di altri ; pertanto, essendo li gusti & humori diuersi, ciascuno gradirà quello che in essa trouerà secondo il suo gusto, cioè l'Allegro lo stile allegro, il Malinconico lo stile simile, e così degl'altri. Et se alcuni hauessero il gusto talmente deprauato che in essa non vi fosse cosa che li piacesse, sappino che tal'opera non è fatta per loro, au-uertendo gì' altri a pigliar quello sarà conforme al genio e gusto loro lasciando il resto a chi si peruiene, acciò anche a loro stessi non se li corrompa il gusto: Auuertendo in oltre che
« Li Mottetti con gli Istromenti si possono cantare senza essi, lasciando di suonare nel Basso Continuo le note doue sotto è scritto Sinfonia, & nelle parti cantabili lasciare le pause doue parimente è notato sinfonia.
« Doneranno prima concertarli insieme, & osseruare gli affetti delle parole e passi, e massime nelli stili recitatoli, ò rappresentatiui, come altri dicono, & conforme all'affetto guidare la battuta, ricercandosi hor presta, hor tarda, conforme all'occasione, hora viuacità,
Da questi pochi avvertimenti comprendesi che dappoiché fu inventato il Recitativo (detto ancora stile rappresentativo nel secolo decimosettimo) la sua misura era or lenta or veloce a seconda di quanto esprimeva la poesia, e sapea interpretare il cantore. Le battute erano adunque scritte in misura, abbenchè non dovesse osservarsi dagli esecutori.
Bonetti Angolo, romano. Moteeta quae singulis, Binis, Ac Ternis Vocibus con-cinuntur. Vna cum Basso ad Organum accomodata. Liber Secundus. Auctore Angelo Bonetto Romano. - Romae Apud Luearn Antonium Soldum 1624. - in 4°. Cantus Secundus. (Mancano il Canto primo e 1' Organo).
- Moteeta quae singulis, binis, ac ternis
vocibus corieinuntur una cum Basso ad Organum accomodata Liber Tertius Auctore Angelo Bonetto Romano. - Romae Apud Lucam Antonium Soldum 1624. -in 4°. - Cantus secundus. (Mancano il Canto primo e l'Organo).
Boniui Don Severo, fiorentino. Affetti Spirituali a dua voci parte in istile di Firenze o recitatiuo per modo di Dia-logo, e parte in istile misto. Di Don Severo Bonini da Firenze Monaco di Valembrosa E Organista di S. Mercuriale di Forlì. Dedicati All' 111.«no e Rov.mo Sig.°r Cardinal Valente. Opera Settima. - Stampa del Gardano In Venetia 1615. Appresso Bartbolomeo Magni. - in 4°. Canto primo, Canto secondo, e Basso continuato. In tutto opuscoli tre. (A tergo dei frontespizio avvi):
All'Illustris.mo Sig.or e Patron mio sempre Collen-dissimo il Signor Cardinal Valente. Don Severo Bonini Monaco di Valembrosa.
Parevami anno passato che V. S. Illustrissima pigliassi tanto diletto d'alcune opere mie composte in istile di Firenze ò recitatiuo, ch'ho preso ardire mandarle alle stampe dedicate all'Illustrissimo nome suo; non perchè veramente io le reputi degne di si alto suggetto, mà acciò si mantenghino quel credito, che appresso di lei si sono acquistate, e baciandole li umilmente la veste, le prego dal Cielo ogni maggior felicità.
Di S. Mercuriale di Forlì adi 12. Maggio 1015.
Ognuna delle parti comincia colle seguenti parole: Auuerlisca di gratia ilsolerte Cantore aitanti che canti di leggere gli anertimenli.
In fine del Canto Primo e del Canto Secondo così si legge :
« Avvertimento ai Graziosi Cantori
« Quando il Cantore talora canterà solo (il che è annotato al suo luogo ne presenti Mottetti ) potrà batter da se per potere secondo le parole occorrenti da cantarsi presto, ò adagio ora sostentare, ora apprestare la battuta, perche così ricerca lo stile di Firenze; e quando si canterà in compagnia a dua ripigli la detta battuta il primo battente; il quale se alle volte trouerà qualche scappata di crome, o semicrome in modo diminuzione, appresti ancora più la battuta, che quella iscemi, perche altrimenti facendo, la coni positrone poco diletterebbe a gli ascoltanti, e '1 Cantore poca pratica diinostrarebbe hauere ».
In fine poi della parte del Basso Continuato trovasi quest' altro :
« Avvertimento ai Sonatori
« Avvertivano quelli, che suonano il Bas^o continuato, di sonarlo senza diminuirui sopra, come