MUSICA RELIGIOSA
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Nisi Dominus.
Lauda Hierusalem.
Laudate Diim omnes gentes.
Credidi propter quod.
In conuertendo.
Domine probasti.
Memento Domine Dauid.
Beati omnes qui timent Dnm.
De profundis.
In Yineggia. Appresso 1' Herede di Girolamo Scotto. 1574. - in 4°. Canto, Tenore, Alto, Basso, e Quinto. In tutto opuscoli cinque. (Avvi la seguente interessante dedicatoria):
All' Illustre et Rever.mo Monsig.re II Signore Alessandro De Medici Vescovo di Pistoia, Eletto no-uainente Arcivescovo di Fiorenza, k Ambasciatore del Serenissimo gran Duca di Toscana, appresso alla Santità di N. S.
Illustre et Reverendissimo Signore et Padron mio Colendissimo.
Essendo piaciuto a questi molto Reuerendi Signori Canonici di Pistoia, Membra meriteuoli veramente di sì degno Capo, quant'è la S. V. Re-nerendiss. di chiamarmi alcuni mesi sono da Milano alla cura della Cappella di questa chiesa, io ci sono stato sempre con aspettatone grandissima de la sua venuta, sperando così di potermele far conoscere per seruitore non punto men deuoto a lei, che è come ho detto, il Capo, eh' io mi sia a queste honoratiss. Membra sue. Ma trouandomi ingannato fino à qui da tale speranza, k essendo per ciò fatto impatientissiino di ogni più lungo indugio a scoprirmele quel eh' io le sono, ho pensato di poter darglene acconciamente, vn picciol segno, con adornare si come ho fatto questi miei Salmi del Suo Illustre et Reuerendiss. nome, procacciando loro in questo modo, la sicura difesa della molta autorità di quello. La qual cosa io non haurei hauto ardimento di fare in modo veruno, se questa molta mia deuotione verso di lei non me ne hauesse dato animo. Questi Monsi. Illustriss. sono alcuni Salmi eh' io nel tempo che sono stato in Pistoia, ho ridotto ad vn nuouo modo di canto, con quel poco sapere, di che Iddio mi ha voluto far dono in questa professione, et essendo eglino some-glian' in tutto di stile, e nati ad un parto con certe mie Messe, eh' io dedico a questi miei Signori Canonici non si può negare, che non ten-ghino il grado di lor Fratelli. Per il che vedendosi fra essi propinquità si stretta, non mi pare se non c onueneuole auertenza Phauer procurato che gli suoi Protettori ancora sien fra loro si strettala ente congiunti. La intention mia, così ne le Messe, come ne Salmi, è stata, si come io discorro con più parole in vn mio ragionamento posto innanzi alle dette Messe, di mostrare, come ne gP officij diuini si potrebbe introdurre vna foggia di Musica graue, dolce, e deuota, e tale che interamente si confacesse alla niente del sacro Concilio di Trento, il quale, come sà V. S. Illustrissima, non permette che ne le chiese di Dio, si cantino alcune musiche, che habbiano dello impuro, o del lasciuo. E come questo mi sia venuto fatto felicemente, è officio mio, di rimettermene al giudicio d' altri. Le dico bene, che per far quasi vn poco di saggio di queste musiche, elle si son cantate qui, se io non m'inganno, con vniuersale sodisfattione, e principalmente di questi miei Signori Canonici, li quali giudicandole accomodate molto al culto diuino,
in' hanno persuaso, e quasi costretto a mandarle fuora, resta hora che V. S. Illustriss. con quella generosità e grandezza d'animo, che insieme con le altre sue virtù tante, la rendono così celebre al Mondo, prenda in grado questa piccola di iti o-stratione, che io le fo hora, del mio buono animo, e resti di ciò semita, fino a tanto, che io habbia commodità di farle con la presenza soruitù maggiore, ricordandosi, che l'accettare allegramente vn picciol dono, e atto non men regio, che '1 farne vn grande: Et io con ferma speranza che ella cosi debba fare, le bacio quant'io posso riue-rentemente le sacratissime mani, & la prego a pormi nel numero di coloro, che desiderano, & hanno la gratia sua: E così Iddio benedetto la prosperi in ogni affare & per consolatione di questi suoi Populi, acceleri qua la sua venuta, doue ella è da tutti, e da ine in particolare, auidissimamente desiderata.
Di Pistoia à 5. di Marzo. 1574.
Di V. S. Illustre k Reuerendissima
Ilumilissimo Seruitore VI NCENTIO RUFFO.
Da quanto abbiamo letto nella dedicatoria, si può togliere un pochetto al Palestrina per dare al nostro Ruffo alcuna parte della gloria di essere stato fra i primi ristoratori della musica ecclesiastica assai malmenata al suo tempo.
Ruffo Vincenzo, veronese. Li Magnificat Brevi et Aierosi di Vincenzo Ruffo Con tutti li otto falsi bordoni a cinque voci, & con il tono detto il pellegrino per lo In exitu. Nouamente posti in luce. - In Villeggia. Appresso l'herede di Girolamo Scotto. 1578. - in 4°. Canto, Tenor, Alto, Basso, e Quinto. In tutto opuscoli cinque. (A tergo del frontispizio è impressa la seguente dedicatoria, da cui rilevasi che il Ruffo vivea ancora nel 1578).
All' Illustre et Molto Reverendo Monsignore II S. Conte Marc'Antonio Della Torre Preposto del Domo di Verona, & de P vna k l'altra signatura Refferendario de Nostro Signore dignissimo, k mio Signore osseruandissimo.
Eccoui Signor Illustre questi miei Magnificat, che se ne vengono dalla stampa allegramente, sotto il suo honorato nome: Tanto più, che essendo cose Ecclesiastiche si conuengono a V. S. Illustre, come dignissimo Prelato: &, a ben che siano compositioni deboli, la supplico ad accettarle come gran cose, poi che vengono di mano di vn suo aflettionatissinio seruitore, k nostro Signore la conserui in sua gratia, k la feliciti eternamente. Di Verona l'ultimo d - Ottobre. 1578.
Di V. S. Illustre
Alfettionatissimo Seruitore VINCENZO RUFFO.
Non ci è nota la cagione per la quale un Gio. Battista Giri (o Girri) venisse al posto di maestro di cappella nella Cattedrale di Verona in luogo del Ruffo. Forse rinunciò questi il detto incarico spontaneamente. Anche il Martinengo si trova intorno a quelP epoca maestro del medesimo Duomo veronese.
---Salmi Suavissimi et Devotissimi a cinque Voci. Composti nouamento da l'Eccellente Vincenzo Ruffo Maestro della
Voi. II.
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