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PRATICA
spizio. (Nel retto della seconda carta havvi la seguente dedicatoria) :
Eminentissimo, e Reuerendissimo Prencipe.
Vacò nella Cappella Pontificia il luogo d'vn Soprano, e per prouederlo fu stabilito il concorso pe '1 3. di Febraro 1654. e fattomi intendere in Roma, eli' in tal congiontura mi sarei volentieri ripa-triato, il Sommo Pontefice Innocenzo X. di glor. mem. hebbe la benignità di differir l'elettione sino al primo di Giugno , perche impetrata la licenza dalla Cesarea Maestà di Ferdinando III. à cui io seruia, hauessi hauuto il commodo di portarmi à Roma, come seguì.
Nè terminarono qui le gratie della Ponteficia Beneficenza , anzi mi s' accrebbero col sentirmi à parte S. S.tà medesima (fauor non conferito ad altri) & ammettermi non solo al suo seruitio della Cappella , mà destinarmi anche à quello della sua Ecce! 1.ma Casa. Eccessi di gratie, che m'obbligarono à corrispondere con esattezza di seruitù, come feci inlino à tanto, che dall' Inabilità, e dagl' anni, mi fu permesso di farlo. Ottenuta poi la giubilatione, e perduta l'habiiità del cantare, per non restar infruttuoso , quando pur dall'Eccell.ma Casa mi si continuauano l'vsate gratie, m' applicai alla tessitura delle presenti , & altre Messe allo stile della Cappella Papale : valendomi per 1'orditura d'esse d'esquisiti Mottetti del Pelestrina (de quali non sò eli' altri sin' hora si sia valuto à quest'vso) acciò che quell.a così maestosa melodia non più ristretta ad esser sentita in pochi, e determinati giorni, possa dalla Chiesa Cattolica godersi in ogni, tempo dell'anno. Hora poiché risolilo di dar queste alle Stampe, la mia obligata gratitudine vuole ch'io le ponga in fronte il l'inerito nome di Y. E. per far così chiaro al mondo l'obligationi mie verso l'Ec-cell.ma Casa, che da Y. E. riceue tanto lustro e con lo splendor della Porpora e con la chiarezza della Yirtù. A V. E. dunque le dedico, supplicandola à riconoscer da questo picciol tributo l'immensità del mio debito, &. insieme à gradir vn frutto nouello, benche prodotto da pianta annosa, essendo insolito à i Soprani il far passaggio dall'acutezza del canto alla grauità di sì fatto stile. Sotto l'ali della gloriosa Colomba riceuerà 1' O-pera fomento di longa vita, sì come dal sempre verde Oliuo balzamo salubre contro i morsi dell' inuidia, e da i Gigli, che à V. E. fioriscono di primauera perpetua s' aspergerà d' odorosa fragranza l'Ecclesiastico Rito. Degnisi V. E. d'accettar questa picciol' oll'erta con quel genio nobilissimo, c' liei-editato dà suoi Maggiori hà dato tanto eredito, e stima alla Musica, mentre io assistito da così potente, e generosa protezzione, già prometto à questa pouera mia fatica ogni più vantaggiosa felicità, come in espressione del mio immutabil ossequio bacio riuerentemente à Y. E. il lembo della sacra Porpora.
In Roma il 12. di Marzo 1687.
Di Y. E.
Iluiniliss. Deuotiss. et Obligatiss. Seruitore DOMENICO DAL PANE.
A tergo dell'ultima carta trovasi impresso il seguente Indice delle Messe A 4. Yoci - Doetor Bonus . . . . à car. 2 A 4. Yoci - Domine quando veneris . . 1G A r>. Voci - Stella, quam viderant Magi 28 A :>. Yoci - 0 Beatum Yirum .... 46
A 5. Yoci - lubilate Deo...... 66
A 6. Yoci - Canite tuba in Sion ... 84 A 8. Yoci - Fratres ego enim accepi . 106
La prima metà della dedicatoria di quest' opera è rapportata fedelmente dal Baini, T. II, pag. 17, nota 490.
I>auiphin Petrus. Missa cimi quatuor vocibus, ad imitationem cantionis Je ne' n puis plus durer, condita à D. Petro Daulphin : Nunc primum in lucem edita. - Parisiis , Ex typographia Nicolai du Cliemin, sub insigni Gryplionis argentei, via ad D. Ioannem Lateranensem. 1557. - in fol. massimo, senza dedicatoria. Sono dieci sole carte non numerate.
Quest'autore non è citato dal F<4tis.
I>e Giovanili Kicola. Messa da requiem a quattro voci con accomp.0 d'orchestra, composta e dedicata a Sua Eccellenza il Marchese Cavaliere Ignazio A. Pallavicino Patrizio genovese, Senatore del regno di Sardegna da Nicola De Giovanni - Opera 58, postuma. - Milano per Tito Ricordi, 1857, in fol., di pag. 142.
I>iruta Agostino di Perugia. Messe Concertate a cinque voci con il Basso Continuo per V Organo in musica riportate dal Reveren. Padre Bacciliere Agostino Diruta Perugino , Agostiniano, Nella Chiesa di S. Agostino di Roma, Maestro di Cappella, & Organista.^ Libro Secondo: Opera Decima Terza. - In Roma, Nell'Hospitio de'lli Letterati. 1631. Appresso Gio : Battista Robletti - in 4.° Canto primo, Canto secondo, Alto, Tenore, Basso, e Basso Continuo. In tutto opuscoli sei.
Queste Messe in numero di quattro sono dal Diruta dedicate Eminent.mo ac Rever.mo principi S.R.E. Cardinali Caesarino. Nulla però si apprende dalla lettera d'intitolazione.
Nella Biblioteca Comunale di Cesena conservasi del Diruta F opera seguente :
Messe Concertate a cinque voci del P. Agostino Diruta Perugino Maestro di Capella, & Organista della Magnifica Communità di Asolo. Con il Basso per sonar nell' Organo. Nouamente composte & date in luce. Con Privilegio. - In Venetia Appresso Alessandro Vincenti. 1622. - in 4.° Tenore Primo segnato B. e Tenore Secondo segnato E. (Eccone la dedicato?ia) :
Al molto Illus.re Eccel.mo Signore mio Signore et Patrone Colendissimo II Signor Giovanni Pasino Dottor di Legge.
Non fù poca fortuna la mia, mentre due anni sono venendomene in Asolo al seruitio di questa Magnifica Comunità per Maestro di Capella, & Organista, me ne venisse insieme con il fauore, & acquisto della desideratissima gratia di V. S. Molto Illustre & Eccellentissima, dalla quale dependendo ogni mio potere, confesso in ogni tempo & occasione hauer riceuti fauori segnalatissimi ; che tra gl'infiniti non dourò tacere 1'hauer confidato in me le sue più care Gioie, che sono li signori Paolo e Gasparo suoi figliuoli, acciò siano da me nelle virtù ammaestrati; nelle quali quanto profitto faccino , ne rende chiara testimonianza 1'ammiratione che nelle loro virtuose attieni arrecano à coloro che gli praticano, e sentono; il che non deue esser di merauiglia, essendo