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TEORICA
» 1' istesse vocali di Aue Regina Coelorum, qual » Canone si vede già impresso nella mia Sesta » Opera al foglio X. Onde io molti anni prima » del detto Paolo hò dato notitia con le stampe » a tutti li peritissimi Signori Musici di Roma » del mio comporre li medesimi Canoni sopra le » vocali di più parole; la prima volta diedi no-» titia 1' anno 1618. mentre io dimoravo in » Venetia; la seconda volta 1' anno 1621. e la » terza volta l'anno 1624. in Roma; e perciò se » il detto Musico liavesse veduto il dotto Libro » del famoso Musico Francesco Soriano Romano, » o vero il mio libro delli Mottetti con oblighi e » Canoni diuersi stampato in Venetia 1' anno 1615. » forse c' hauerebbe potuto conoscere la dift'e-» renza che è trà 1' obligo & il fanone sopra le » vocali, e non hauerebbe fatta la detta sua » stampa. » Poscia così prosegue a car. 5. tergo : « Non voglio restar di dire del vano parlare del » detto Musico nel particolare, che 1' opere sciolte » delli professori che fabbricano Canoni sono di-» sgustevoli. Io parlando della mia persona dico, » ehe contro quello che lui dice hò già dato alle » stampe il saggio con tre opere ecclesiastiche » sciolte, le quali sono state, e sono abbracciate » dal mondo; e senza jattantia dico, che il Sig. » Ciò. Battista della Spinetta Musico peritissimo, » & Organista nella Chiesa Nuova di Roma, mi » disse gli anni addietro: llabbiamo cantato li vostri » salmi studiosi e belli, enoncrede.no mentre lei » attende « gV artificio, che componesse così vago. » Io gli risposi che nelle Cantilene sciolte si può » fare quello che si vuole; ne gì' artiflcij poi si » fa vn' altro modo «li comporre. Et in Venetia » ritornandosi già il Signor Paolo da Castello » Musico peritissimo, & Organista in San Marco » in vn ridotto di peritissimi Signori Musici, disse : » Noi più volte havemo veduto che Romano M>-» cheli con vna carta che ci presentava del-» V esperienze delli Canoni fatti à nostre peti-» tioni con prestezza, ci dà anco a credere (come » liauemo veduto) che le sue cantilene sciolte » sono di bontà. Sì che il detto Musico parla » come sà, e senza esperienza: e se alcuno di » questi tali che attendono alli studij, nel coiii-» porre sciolto non riuscisse con vaghezza, questo » non si «lene attribuire alli studij, il cui proprio » è perfettionare gli lluomini, ma si bene è di-» tetto di natura, la quale in tutti li stili ordi-» nanamente in vn' Iluomo non suole dare coni-» pita vena. Per maggiormente defendermi contro » il parlare del detto Musico anco circa le pa-» role, io per la Dio gratia non solo sono inven-» tore di molti di quelli Motti della detta Potestà » Ponteflcia, ma sono atto in quanto mi fà bi-» sogno di coniponere con le Musiche anco lo » parole, tanto latine, quanto vuolgari, come già » si vedono nelle mie opere stampate, e ila » stamparsi. » Fu il Micheli allievo df Francesco Soriano, come si ha dal seguente passo di Gio. Battista Doni a eart. 3i>.'>, «Ielle sue Annotazioni sopra il compendio de*veneri, e dei modi della Musica; Roma 1640, in 4\ » Per confermatone poi di quello eli' io diceua. clm » 1' osservanza del Metro non solo non toglie la » gratia alle compositioni, mà anzi gli»' 1' a« -» cresce Ac le re in le più ariose, sappia V. S. ehe » havendo fatto modulare gì' istessi versi Ascle-piadei, che cominciano: Salve sceplrigerum » mojcime principimi, dal medesimo virtuoso » con diuersa aria, & senza tal' osservanza, ina » co' tempi dell' liodierna pronuntia corrotta : » & fatto vedere 1* una A 1' altra modulatione a » Don Romano Micheli peritissimo Contrapuntista, » vSt allieuo in questa professione del Soriani : senza « dirli niente di questa diuersità. con richiederli » solo il suo parere, qual di «lue gimlicasse più » bella,senza pensami punto diede il primato al-r osseniata. henche non la riconoscesse per « tale. *
Micheli Romano. AHI Molt' Illust. fi e Molto Roveri Sig. li Sig. Eccellentiss. Musici della cappella di N. S. et altri musici romani miei Patroni Osseruan-dissimi. In Yenetia, appresso Giacomo 'Vincenti, 1618, in foglio, di due sole carte.
Questa rarissima stampa contiene una lettera e un canone a 12 voci dal Micheli elaborato sopra due temi del Willaert datigli in Venezia da Luigi .Grani come per provare quanto valesse in simili artificiosi contrappunti. Veggasi 1' opera del Baini sul Palestrina, toni. 2°, pag. iO, nota 478.
Minoja Ambrogio. Lettera sopra il canto del maestro Ambrogio Minoja, socio onorario del regio Conservatorio di musica in Milano. Milano, presso Luigi Mussi, 1812, in 8°, di pag. 26.
NoufTlard Georges. La Symphonie Fan-tastique de Hector Berlioz. Essai sur 1' expres8Ìon de la musique instrumentale par Georges Nouftiard. Florence, Iinprimerie de 1' Arte della Stampa, 1880, in 8°.
—— Berlioz et le mouvement de V Art con-temporain par Georges Noufflard. Florence, Iinprimerie cooperative. 1883, in 16°.
Octobi Fra Giovanili Carmelitano. Lettera di Fra Giovanni Octobi Carmelita. Ms. in fol. Questa copia me. di pag. 4~>, trovasi in seguito del Trattato di Ugolino Orvietano, nel Codice 23 del Liceo.
Comincia: « Reverendo in Cristo Padre con umanis-» sima reccoinandazione. E. E. lo sono obbligato » alla Vostra Paternità grandemente, perchè non » è cosa (die passi l' onore il quale voi servate » inverso «li ine, e così io voglio (die abbiate «.»-» nore a contundere «piello buono uomo in quelle » cose puerili, come voi intendente da per voi. » e saretene giudice, massime «li quelle paride » che «lisse a voi, che non poteva fare se non diceste male «li me. perchè io seguito Marchetto.
» e che io dico molle, ty duro, et natura, ecc. >?
Nel fine «li questa copiti così sta scritto : E.rpìieit /;-pistola Joannis Octobi Carmel'tae. E.rscripsit e.c Cod. Membranaceo lìibliotliecae Fiorentine Attintili MagUabcchìi Laurentius Meh's Anno lift-mini MUCCLX VI.
Questa epistola, scritta contro Bartolomeo Ramis ili Pareia, benché non abbia data, pure dovè uscir dalla penna dell' Octobi fra 1 M80 e il H«»i»; epoca in cui il Rami spargeva e colla voce e colle stampe 1<1 sue dottrine musiche. Se non che tal Lettera scorandosi da un certo pa-so scritta italianamente in Firenze, ed anco con buona lingua, convien crederi' o che 1'Octobi (« he non era italiani») «li quel t